Dopo la riapertura di pochi giorni fa, nella regione della Campania si è deciso di non retrocedere: diventa obbligo la chiusura alle ore 23 per i bar, i cosiddetti baretti, i chioschi, gli esercizi di somministrazione ambulante di bibite, le gelaterie, pasticcerie e le vinerie. I luoghi in cui principalmente si fanno assembramenti. Purtroppo non si riesce mai a calcolare perfettamente gli inconvenienti di un “nuovo inizio”, purtroppo sono in tante le persone che sottovalutano la questione.
Dopo la riapertura, obbligo di chiusura
La decisione è nata considerando l’articolo 32 della Costituzione italiana: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.
Le disposizioni dell’ordinanza numero 49 del 20 maggio del Presidente della regione Campania Vincenzo De Luca vengono confermate nell’ordinanza firmata ieri sera dal governatore campano. Viene inoltre sottolineato che le suddette attività potranno aprire secondo quanto è previsto, quindi a partire dalle 5 del mattino.
A partire da oggi, lunedì 25 maggio, le strutture alberghiere, le case vacanza e i bed&breakfast riapriranno. Riapriranno anche le palestre e le piscine.
Assembramenti fino alle quattro di mattino
Uno dei problemi principali che hanno causato la chiusura della movida sono gli assembramenti.
Party, feste di laurea, apertivi, cocktail e divertimento. È possibile già immaginare i luoghi in cui, da domani in poi, saranno registrati degli assembramenti dalle 18/19 alle 23: