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Domande di mobilità docenti e ATA: informazioni utili

Sono ufficialmente aperte le domande di mobilità degli insegnanti e per il personale ATA, per l’anno scolastico 2021-2022.

Nelle ultime ore, è stata diramata una nota dal sindacato UIL Scuola, con la quale si chiede per il personale ATA, una elaborazione sui punteggi minimi per provincia.

Domande di mobilità: tutte le informazioni utili

Gli insegnanti potranno presentare domanda di mobilità dal 15 aprile al 5 maggio 2021. Le operazioni si concluderanno entro il 19 maggio.

Per il personale ATA, le domande potranno essere effettuate fino al prossimo 15 aprile 2021.

Secondo le prime stime, saranno tantissime le richieste pervenute, per una procedura che quest’anno sarà completamente digitalizzata. Dunque, tutte le domande dovranno essere inviate attraverso il portale Istanze Online MIUR a cui si può accedere o con lo SPID, o qualora si fosse già registrati, con le proprie credenziali di accesso.

Non è più necessario il CP, ossia il codice personale per le istanze online.

Nelle regioni in cui non è stata ancora ultimata la procedura relativa al concorso per i DSGA, i posti ancora non occupati sono stati assegnati agli assistenti amministrativi con l’incarico di “facente funzioni”.

Ogni domanda presentata è autonoma; ciò significa che il docente può inserire più richieste, ovviamente compilando moduli diversi, ed esprimendo esigenze analitiche o sintetiche.

Il docente può quindi scegliere una scuola presente nel proprio territorio, distretto o provincia, o senza esprimere priorità, esprimendo una preferenza analitica; oppure sedi scolastiche ubicate all’interno del proprio distretto o comune, evidenziando in questo caso, un’unica richiesta (sintetica).

Le sedi richieste, non dovranno necessariamente coincidere con quelle inserite in un’altra domanda; tutto ciò però, per un massimo di quindici scelte per ogni istanza. 

Per quanto riguarda la mobilità per il prossimo anno scolastico, essa avviene in tre fasi differenti:

I fase: Trasferimenti all’interno del comune.

II fase: Trasferimenti tra comuni della stessa provincia.

III fase: mobilità territoriale interprovinciale e mobilità professionale.

Ovviamente, tenendo conto di tutto ciò, sarà opportuno valutare attentamente il numero di posti liberi a disposizione, ma anche eventuali esuberi a livello provinciale.