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giovedì, 21 Settembre 2023

DOC? DOP? IGP? STG? Alt…ordine!

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Molto spesso i nomi di alcuni prodotti agro-alimentari sono accompagnati da alcune sigle, come DOP, DOC, IGP, STG. La presenza di queste sigle, anche se il più delle volte genera confusione tra i consumatori, è per il consumatore stesso sinonimo di garanzia.

Infatti, al fine di garantire la provenienza e la tipicità di alcuni prodotti agro-alimentari sono state varate nel corso degli anni varie normative, sia a livello nazionale che a quello europeo.

A livello nazionale troviamo la sigla DOC, acronimo di DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA. La sigla DOC è un marchio italiano utilizzato solo per i vini. Tutti i vini che presentano questa sigla sono ottenuti nel rispetto del disciplinare di produzione, cioè un regolamento approvato con decreto ministeriale con il quale sono stabiliti i requisiti produttivi e commerciali di un prodotto. Il disciplinare di produzione deve essere redatto anche per ottenere il riconoscimento delle altre sigle. La sigla DOC certifica che un determinato vino è stato prodotto in un determinato luogo e che è il risultato della vendemmia di uve raccolte principalmente in quel determinato territorio. Dal 2010, questa sigla è stata inglobata nella categoria DOP.

A livello europeo troviamo le sigle DOP, IGP e STG. Queste sigle hanno la funzione di garantire la tipicità dei prodotti agro-alimentari.

La sigla DOP, acronimo di  DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA, viene assegnata a quei prodotti agro-alimentari le cui caratteristiche qualitative dipendono dalla zona geografica in cui avviene il processo produttivo. Dunque, un prodotto è DOP se è originario di una regione, di  luogo determinato o di un paese, se la qualità o le caratteristiche del prodotto dipendono essenzialmente o esclusivamente da un particolare ambiente geografico (inclusi i fattori naturali e umani) e se la produzione, trasformazione e elaborazione avvengono nella zona geografica delimitata, così come stabilito dal regolamento CE 510/2006, art. 2, comma 1, lettera a. Un esempio di prodotto DOP è il Parmigiano Reggiano.

La differenza tra la sigla DOP e quella IGP (INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA) sta nel fatto che per ottenere il riconoscimento della sigla IGP è sufficiente, oltre alla delimitazione dell’area geografica del prodotto, che una fase tra la produzione, la trasformazione e l’elaborazione avvenga nella zona geografica delimitata. Un prodotto IGP, ad esempio, è la castagna di Montella. 

La sigla STG, acronimo di SPECIALITÀ TRADIZIONALE GARANTITA, a differenza delle sigle DOP e IGP, è attribuita a quei prodotti la cui caratteristica saliente dipenda dal metodo di produzione o composizione tradizionale e tipico di una determinata zona. Ad esempio, la pizza napoletana ha ottenuto il riconoscimento STG.

 

 

 

 

 

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