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martedì, 21 Marzo 2023

Maradona in schiavitù: la denuncia degli eredi

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Diego Armando Maradona sarebbe stato tenuto in schiavitù. Pesanti rivelazioni sulla morte dell’ex Pibe de Oro. I figli in un comunicato ricostruiscono le parti più drammatiche della vicenda.

Nove persone, fra cui il suo legale Matias Morla, dalla fine del luglio 2020 ai primi di novembre dello stesso anno, hanno ridotto Diego Armando Maradona “in uno stato di schiavitù.
Gli stessi gli avrebbero limitato i contatti con familiari, amici e parenti, sia in forma personale che telefonica, fornendogli alcool, farmaci e marijuana e manipolandolo psicologicamente. 
Il tutto con lo scopo di tenerlo sotto il proprio controllo, per beneficiare economicamente dei guadagni generati dalla sua figura.

Questo il passaggio chiave del documento prodotto dalla procura di La Plata che sta indagando sulla scomparsa dell’ex Pibe de Oro, avvenuta il 25 novembre 2020, e rilanciato sulla pagina Facebook dello stesso Maradona dai suoi eredi.

Nell’immagine postata figurano l’ex moglie Claudia Villafane e le figlie Dalma e Giannina, l’ex compagna Veronica Ojeda col figlio Diego Fernando ma anche – in fondo al documento sembra esserci anche la sua firma – Diego Armando Maradona junior, il figlio avuto dal Diez e Cristiana Sinagra durante gli anni di Napoli.

Quanto sostenuto dalla Procura di La Plata “è la conseguenza naturale delle prove che abbiamo potuto raccogliere per conoscere la realtà dei fatti”, scrivono.

Maradona in schiavitù, la ricerca della verità è ancora lunga

“La nostra intenzione e quella dei nostri avvocati è stata scoprire cosa è successo a nostro padre nell’ultimo periodo della sua vita, la verità sulla sua fine e sulle azioni di chi lo ha circondato e isolato negli ultimi anni, probabilmente abbandonandolo alla fine al suo destino, svuotando il suo patrimonio e diventando milionari da un giorno all’altro”.

Gli eredi di Maradona vogliono che “si sappia con certezza chi ha il titolo di proteggere l’eredità di nostro padre” e avvertono che “in alcuni tribunali o procure esistono persone suscettibili di interessi politici ed economici”.

Lunga lettera postata sulla pagina del campione scomparso

Il riferimento esplicito è al giudice federale Ariel Lijo che intende riunire sotto la sua autorità tutte le indagini in corso, “cosa che non ha alcun fondamento giuridico e ci preoccupa”, denunciano gli eredi di Maradona che chiedono “a tutti coloro che hanno voluto bene a nostro padre di stare attenti a tutte le future decisioni di questo giudice: se tutti controlliamo, avremo una maggiore garanzia che si faccia finalmente giustizia”.

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