Se c’è una dieta di cui si parla molto nell’ultimo periodo è la dieta chetogenica o anche conosciuta come “keto diet”. Questa deve la sua popolarità alle molte celebrities che hanno svelato di averla seguita.
Iniziamo con lo spiegare perché si chiama così. Lo scopo di questa dieta è ridurre in modo significativo il consumo di carboidrati, mantenendo costante l’apporto di proteine e aumentando al contrario il consumo di grassi buoni, in modo tale da indurre l’organismo in uno stato metabolico detto di “chetosi“.
La sua diffusione
A confermare sempre un maggiore interesse per la dieta chetogenica vi sono i dati raccolti dall’indagine dedicata ai professionisti del benessere alimentare, condotta da ProntoPro.
Secondo quanto emerso dall’indagine, nello scorso anno i nutrizionisti si sono confermati le figure professionali più cercate per i servizi legati al benessere alimentare ma a registrare un aumento considerevole di richieste sono stati proprio i nutrizionisti specializzati in dieta chetogenica, con un numero di consulenze triplicate rispetto all’anno precedente.
Dieta chetogenica: come funziona?
La prima cosa da sapere se vuoi seguire questa dieta è che non può in alcun modo essere seguita senza la supervisione di uno specialista. Quindi niente dieta fai da te.
“La dieta chetogenica è un regime alimentare che spinge l’organismo a utilizzare i grassi corporei come principale fonte di energia. Questo processo avviene riducendo drasticamente i carboidrati, costringendo il corpo a ricavare energia dai grassi e producendo corpi chetonici come sottoprodotti. Sebbene potenzialmente dannosi in quantità eccessive, i corpi chetonici vengono gestiti correttamente seguendo precise indicazioni. Diventano, anzi, alleati preziosi: riducono la fame, eliminano il desiderio di dolci e carboidrati e migliorano il benessere mentale, aumentando lucidità e concentrazione” – spiega la dottoressa Federica Almondo, Nutrizionista Specialista in Scienza dell’Alimentazione.
“I nostri antenati sperimentavano spesso la chetosi durante i periodi di digiuno, legati alla scarsità di cibo” – prosegue l’esperta – “La chetosi non li rendeva deboli o stanchi: al contrario, il corpo forniva energia e chiarezza mentale, favorendo la sopravvivenza. Proprio questo dimostra che i corpi chetonici sono una fonte energetica altamente efficiente”.
Le due fasi della keto diet
La dieta chetogenica prevede due fasi distinte.
“La prima è la fase in cui il corpo entra in chetosi al termine della quale inizia la fase 2 che consiste nella lenta reintroduzione di zuccheri e carboidrati” – spiega la dottoressa Almondo. “Questa fase è fondamentale per consolidare i risultati ottenuti e per dar tempo all’organismo di “riabituarsi” all’introito di zuccheri, evitando per esempio, gonfiori, e fastidi intestinali. Al termine delle 2 fasi, io spesso consiglio una dieta ponte per un determinato periodo per poi impostare un regime alimentare sano che la persona possa seguire sul lungo periodo per non riprendere peso. È importante sottolineare infatti che la dieta chetogenica NON può limitarsi solamente alla fase di chetosi”.
Miti da sfatare sulla dieta chetogenica
Spesso si pensa che la dieta chetogenica sia iperproteica ma in realtà si tratta di un falso mito. Infatti, le proporzioni dei macronutrienti previsti devono essere rigorosamente rispettati per ottenere i benefici della dieta:
- Grassi: 70-80% delle calorie totali.
Fonti principali: olio di oliva, avocado, burro, olio di cocco, frutta secca, semi, pesce grasso. - Proteine: 10-20% delle calorie totali.
Le proteine devono essere moderate per evitare la gluconeogenesi (ovvero la conversione delle proteine in glucosio). Fonti principali: carne, pesce, uova, formaggi e latticini interi. - Carboidrati: 5-10% delle calorie totali (20-50 grammi al giorno).
Fonti principali: verdure a basso contenuto di carboidrati (zucchine, finocchi, broccoli, cavolfiori) e semi.
Dieta chetogenica: cibi consentiti e da evitare
“Nella dieta chetogenica sono consentiti carne, pesce, uova, formaggi, grassi sani e verdure a basso contenuto di carboidrati mentre sono da evitare cereali, legumi, frutta (tranne pochi frutti di bosco), zuccheri semplici e complessi. Per ciò che concerne le verdure, si suddividono in tre categorie: quelle consumabili liberamente, come finocchi, zucchine e catalogna, quelle da consumare con moderazione (200 g circa), come broccoli, melanzane e cavolfiori. E infine quelle proibite. Rientrano tra queste ultime pomodori, zucca, carote. Per chi ha poco tempo, possono essere utili pasti sostitutivi di alta qualità, ormai disponibili anche con ingredienti biologici“.
Per chi è consigliata la keto diet?
La dieta chetogenica risulta particolarmente indicata in presenza di alcuni condizioni: “insulinoresistenza e diabete di tipo 2, fibromialgia, lipedema, ovaio policistico, malattie infiammatorie croniche ma anche in caso di epilessia farmacoresistente”
Non solo, questo regime alimentare può essere un valido alleato anche in menopausa, “poiché contrasta i cambiamenti metabolici tipici di questa fase, facilitando la perdita di peso e riducendo l’infiammazione” spiega la dottoressa Almondo.
Ma vi è anche la possibilità di eventuali effetti collaterali, seppure minimi. “Possono presentarsi mal di testa e stipsi nei primi giorni di adattamento, tuttavia quando ben strutturata gli effetti collaterali sono minimi. L’importante è evitare il fai da te, affidandosi sempre a un esperto che possa monitorare e guidare il percorso”.
Controindicazioni
Attenzione! Non non tutti possono seguire questo tipo di dieta. “La chetogenica è infatti controindicata nei casi di insufficienza renale o epatica grave, iperuricemia significativa, aritmie cardiache ed anche in caso di disturbi del comportamento alimentare. Prima di iniziare, è fondamentale effettuare esami del sangue per escludere eventuali controindicazioni”.