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Didattica a distanza. La scelta idonea per scuole secondarie

La didattica a distanza è la linea più sicura da seguire. I contagi parlano chiaro.

Nell’indecisione generale la scuola continua ad essere al centro di contrasti decisionali. Sono giorni che le mamme e gli insegnanti di tutta Italia protestano fuori dagli istituti scolastici – “La scuola deve restare aperta” – questo lo slogan che imperversa ovunque.

Come deve procedere la scuola per affrontare al meglio la seconda ondata? I contagi continuano a salire, si rischia un secondo lockdown generale, le mamme lavoratrici si trovano in grossa difficoltà. Chi paga di più le conseguenze dell’indecisione governativa? I bambini e i ragazzi.

Per l’ISS ( istituto superiore di sanità) la situazione è grave. La maggior parte delle regioni hanno scelto di sospendere le attività didattiche propendendo per la didattica a distanza, che al momento è la scelta più idonea per sostenere, almeno in minima parte, la curva dei contagi tra i giovani.

La situazione attuale in ogni regione.

Secondo l’ultimo sondaggio del ministero della salute, l’impennata di contagi è salita eccessivamente e la scuola potrebbe essere il nucleo principale. Facciamo il punto della situazione in ogni regione:

Campania. Dall’apertura della scuola ad oggi si è registrato un aumento incisivo. Attualmente, secondo le disposizioni del presidente della Regione Vincenzo De Luca, le scuole sono chiuse. Si attendono disposizioni diverse nella giornata del 24 ottobre.

Puglia. A causa dei nuovi casi registrati in vari istituti, il governatore Michele Emiliano ha sospeso le attività scolastiche in presenza per le scuole secondarie fino al 13 novembre.

Calabria. Il governatore Nino Spirlì ha optato per la stessa ordinanza. Sospensione delle attività scolastiche in presenza fino al 13 novembre.

Sardegna. Si è deciso di ridurre le lezioni in presenza del 30-40%, dopo la scoperta di numerosi casi presenti in un istituto provinciale.

Abbruzzo. Scuole secondarie chiuse fino al 13 novembre. Si registrano nuovi casi avvenuti proprio per contatto diretto tra insegnanti e alunni.

Lazio. Si è presa da poco la decisione di effettuare la didattica a distanza per le scuole secondarie, per 30 giorni.

Marche. Il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, ha deciso di effettuare la didattica a distanza per le scuole secondarie. Da venerdì 23 ottobre fino al 15 novembre.

Emilia Romagna. Sospensione generale delle attività didattiche per dieci giorni. Si registrano 1.444 casi nelle scuole. L’85% sono studenti, 15% tra insegnati e personale didattico. Il 74% sono studenti delle scuole secondarie.

Veneto. Secondo l’ultimo monitoraggio, del 23 ottobre, i casi sono saliti nuovamente. 835 casi positivi nelle scuole, 6,555 persone in quarantena e 167 operatori didattici positivi.

Lombardia. Prevista la didattica a distanza a partire dal 22 ottobre per le scuole secondarie. A Lodi è risultato positivo un bambino di appena un anno di età, la classe dell’asilo nido è stata chiusa per 14 giorni.

Alto Adige. Dal 9 novembre si alterneranno le lezioni in presenza e didattica a distanza del 30%.

Basilicata. Verrà alternata la didattica a distanza e  lezioni in presenza pari al 50%.

Friuli Venezia Giulia. Dal 28 ottobre al 20 novembre si effettuerà la didattica a distanza al 50%, per le scuole secondarie.

Liguria. Stesso provvedimento, in vigore dal 26 ottobre, per le scuole superiori.

Piemonte. Didattica a distanza pari al 50% dal 26 ottobre al 13 novembre per le scuole superiori.

Umbria. Lezioni a distanza per il 50% per le scuole superiori, fino al 14 novembre.

 

Nuovo DPCM. Le decisioni del Governo.

La didattica a distanza è la scelta più idonea da seguire. Il Governo sceglie questa linea d’azione per le scuole superiori. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado sono previste le attività in presenza. Il presidente Conte propende per una linea che guardi al “non essenziale” quindi verranno limitate tutte le attività sportive.

La ministra dell’istruzione rimane impassibile e continua a respingere l’idea di fermare le lezioni in presenza.

– “Bisogna lavorare nell’interesse dei ragazzi, l’assenza da scuola avrebbe conseguenze drammatiche per il loro futuro“- queste le sue parole in merito.