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Chiesa e Vlahovic castigano un Napoli senza polso.

Quando sabato mattina i napoletani si sono svegliati sotto una pioggia scrosciante, non immaginavano certo che potesse piovere sul bagnato anche nella serata da tanti attesa, come quella della Risurrezione del calcio Napoli. Napoli-fiorentina purtroppo ha fatto segnare l’ennesimo scivolone in casa, il terzo consecutivo di questo campionato 

I primi campanelli d’allarme si sono avuti già alla lettura della formazione titolare, con un cervellotico ringhio Gattuso che ancora una volta preferisce far giocare fuori ruolo Di Lorenzo, mettendolo al centro della Difesa al fianco di Manolas,  lì dove un centrale di ruolo, Alias Luperto, veniva dirottato sulla fascia sinistra, con Hysaj  a presidiare sulla destra. In corso d’opera poi, lo stravolgimento più totale,  che ha visto Luperto ritornare nella posizione centrale e Di Lorenzo sulla fascia destra, con Hysaj  spostato invece a sua volta sull’out di sinistra. Purtroppo questi esperimenti, che sarebbe stato forse opportuno riservare i momenti in cui il Napoli si trovasse in meno ambasce,  si sono rivelati deleteri lasciando agli attaccanti Viola delle vere e proprie praterie, nelle quali non hanno faticato neanche più di tanto i vari Chiesa, Vlahovic e Castrovilli che hanno infilato la difesa Azzurra, come lama nel burro.

Ancora peggio se possibile la linea di centrocampo, in questo fantomatico 4-3-3 che vede una squadra purtroppo assai poco equilibrata. Allan, Fabian Ruiz e Zielinski, hanno disputato una partita che sicuramente non rimarrà negli annali e lo stesso allenatore ha sconfessato quella che era la sua scelta iniziale sostituendo ben 2 su 3 elementi del centrocampo in corso d’opera. Allan Infatti è stato sostituito dall’ultimo acquisto Diego Demme, allo stesso modo anche Zielinski ha lasciato il posto ad Hirving Lozano. Scelte queste che sconfessano le idee del tecnico, che ha dovuto rivedere totalmente la sua visione della partita, con scelte che  sono parse tardive,  così come francamente Incredibile è sembrato tenere in campo Callejon, ancora una volta in periodo di forma davvero negativo. Sostituire lo spagnolo a un quarto d’ora dal termine, sotto con un passivo di 2 reti al posto di un Fernando Llorente, la cui stazza prevederebbe almeno un tempo di gioco perché possa carburare, non è sembrata forse la migliore delle soluzioni.

Detto questo la Fiorentina di Iachini si è presentata a Fuorigrotta assai bene attrezzata. Castrovilli ha dato conferma alle parole lusinghiere fino ad ora a spese per il giovane centrocampista. Chiesa ha sfoderato forse la migliore partita dell’intero campionato, seppur nelle ultime 25 conclusioni in porta non si registrava un solo gol da parte dell’attaccante. Vlahovic appena entrato, ha indovinato un sinistro a giro degno delle migliori conclusioni di Lorenzo Insigne del passato. Partita onesta quella dei gigliati che non hanno davvero rubato nulla e sembravano essere addirittura in credito con la fortuna, quando nel corso del primo tempo l’arbitro ha interrotto il gioco per verificare al var un fallo di mano di Allan giustamente non sanzionato.

Per quanto concerne invece gli azzurri non si registra una sola conclusione degna di nota se non due errori clamorosi, entrambi di Callejon, il primo di testa quando solo soletto, smarcato in area ha buttato fuori la palla; il secondo quando sul filo del fuorigioco si è trovato ancora una volta solo davanti al portiere e si è lasciato incredibilmente parare la conclusione. Non meglio Insigne,  anche lui poco ispirato, che nulla ha potuto per risollevare le sorti della gara. Di Lorenzo si ricorda solamente un bel tiro da fuori area che ha scheggiato il palo alla destra del portiere viola. Caso a parte Arkadiusz Milik, lasciato ancora una volta privo di rifornimenti adeguati, solo nel deserto dei tartari costretto a ripiegare fin  sulla linea di centrocampo per cercare di trovare una palla giocabile. Il polacco non è stato mai messo in condizione di calciare in maniera pulita, tranne nell’unica conclusione nel corso del primo tempo, quando in acrobazia di sinistro ha sfiorato la rete. Null’altro si registra per quanto concerne il Napoli, in quella che forse è stata una delle peggiori partite di questo annus horribilis, sebbene proprio questo campionato abbia insegnato che non c’è mai fine al peggio. Squadra, tecnico e società totalmente allo sbando. La squadra perché probabilmente dalla sera dell’ammutinamento contro il Salisburgo, ha rotto equilibri che le avevano fatto raggiungere degli obiettivi probabilmente anche al di sopra delle proprie possibilità, ma che hanno regalato almeno momenti di gioia ai tifosi azzurri con qualche vittoria di prestigio, Liverpool docet. Il nuovo tecnico dal quale si auspicava potesse arrivare la giusta carica a giocatori demotivati, non ha soddisfatto fino ad oggi le attese. Nelle 5 partite Infatti disputate sotto la guida di Gennaro Gattuso, si registrano quattro sconfitte ed una vittoria, sul filo di lana contro il Sassuolo, dopo quella che è stata definita forse la partita nel quale Napoli ha espresso il calcio peggiore da 10 anni a questa parte. La Società allo stesso modo, che  sembra nascondersi dietro le dichiarazioni di facciata di Rino Gattuso. Non si ricorda ormai da tempo immemore, una presenza del direttore Giuntoli o di qualche uomo dell’area tecnica.  .

Partita quindi brutta, l’ennesima per il Napoli che non solo sta’ disperdendo un patrimonio tecnico e un organico ad inizio campionato indicato come essere tra quelli più competitivi, ma che sta’ commettendo un errore ancor più grave, quello di fare disamorare e allontanare i tifosi dal San Paolo. Anche stasera infatti in una partita che in altri tempi avrebbe fatto registrare probabilmente in tutto esaurito, hanno partecipato  solo 22.000 spettatori usciti letteralmente tra le lacrime.

Crediamo però che a questo punto sia è finito il tempo dei se è dei ma e soprattutto delle lamentele e dei rimpianti, occorre Infatti rimboccarsi le maniche e guardare avanti, per cercare di non lasciare nulla di intentato, attraverso prestazioni che possano essere almeno propositive e indicative per le scelte future, al fine di verificare quale potrà essere l’impianto del nuovo nucleo del Napoli di domani.

NAPOLI-FIORENTINA 0-2

26′ Chiesa, 74′ Vlahovic

NAPOLI (4-3-3): Ospina, Hysaj, Di Lorenzo, Manolas, Luperto; Allan (56′ Demme), Fabiàn Ruiz, Zielinski (64′ Lozano); Callejon (75′ Llorente), Milik, Insigne. All: Gattuso

FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Caceres; Lirola, Benassi, Pulgar, Castrovilli, Dalbert (87′ Ceccherini); Chiesa (78′ Sottil), Cutrone (66′ Vlahovic). All: Iachini
Ammoniti: Hysaj (N), Demme (N), Dalbert (F)