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Delfini: un vero e proprio sterminio alle Isole Faroe

Anche quest’anno si verifica la strage di delfini alle isole Faroe, la cosiddetta ‘grindadrap’. Questo vero e proprio sterminio, considerato una caccia tradizionale, comporta la morte di centinaia di delfini.

Ogni anno, con l’arrivo di questo periodo, nascono nuove polemiche relative a questa pratica di sventrare a coltellate le creature del mare.

Grindadrap, lo sterminio alle Isole Faroe

Il 2021 sarà ricordato come l’anno dello sterminio più atroce di sempre. L’uccisione di quasi 1500 cetacei ha reso scarlatte le acque dell’arcipelago, che rientra nei territori della Danimarca.

1500 vittime, contro le 200 circa degli anni passati; quasi otto volte più del solito.

La Sea Shepherd ha denunciato questa mattanza: l’ organizzazione, attiva da anni nella tutela del mare, assieme all’ Operation Bloody Fjords (Operazione Fiordi Insanguinati), racconta la strage dei delfini, con l’intento di portarla alla conoscenza delle nostre comunità.

Su Twitter il video della carneficina

Su Twitter è stato pubblicato un video dell’accaduto. Le immagini mostrano lo scempio consumato al largo di Skalafjordur, un grande fiordo di Eysturoy dove un intero gruppo di delfini è stato spinto verso la spiaggia, ad attenderli un gruppo di cacciatori, muniti di coltelli e pronti ad ucciderli, senza risparmiare cuccioli e delfine incinte.

Questo sterminio di massa non è legato al bisogno di procurarsi del cibo, ma è diventata una un appuntamento fisso, condiviso pubblicamente con tanto di applausi dopo l’esecuzione della vittima, accoltellata a morte e lasciata sulla spiaggia.

Turbano, generano rabbia e sconforto le immagini dei bambini che assistono all’operato dei cacciatori, armati di coltello, che effettuano questa violenza.

La pratica segue delle fasi ben precise: i pescatori individuano il banco di delfini da cacciare, e lo raggiungono a bordo delle loro imbarcazioni, circondando gli animali e obbligandoli a dirigersi verso terra, dove subiscono l’aggressione dell’uomo, fino alla morte. Nell’operazione, i cetacei vivono uno stato di confusione, infatti molti trovano la morte a causa delle eliche delle barche.

Anche l’esecuzione prevede un rituale preciso: le vittime vengono accoltellate dietro la testa, per recidere il midollo spinale, in seguito vengono lasciate a soffrire fino alla morte. I pochi delfini superstiti, confusi e spaventati, nuotano nelle acque sporche del sangue dei loro simili. Molti esemplari sono trascinati a riva con corde legate alle pinne.

Uno scempio, una vera e propria carneficina che si ripete ogni anno alle isole Faroe.