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Delegazione OMS ispeziona i luoghi del Covid a Wuhan

Una Delegazione dell’OMS ispeziona i luoghi dove si sono registrati i primi casi Covid a Wuhan.

OMS: si prova a capire cosa abbia generato l’epidemia di Covid-19

Entra nel vivo la missione dei ricercatori dell’organizzazione mondiale della sanità, impegnati ad ispezionare alcuni spazi di Wuhan, prima città ad andare in lockdown lo scorso 23 febbraio.

Si prova a capire se il virus sia realmente passato dal pipistrello o qualche altro animale, all’uomo. 

Ciò avverrà attraverso una ispezione approfondita, che  sicuramente darà delle risposte ai vari interrogativi che attanagliano il mondo, circa il Covid-19.

La prima tappa per il team dell’OMS dopo quattordici giorni di quarantena, è l’ospedale dove furono ricoverati i primissimi casi di Coronavirus.

All’ispezione degli ambienti sanitari seguirà un incontro con i medici, coloro che diagnosticarono quella che inizialmente venne definita “solo” una polmonite anomala e particolarmente aggressiva.

Gli esperti dell’OMS, dopo varie riunioni tramite la piattaforma zoom, con i colleghi, proveranno a capire la dinamica e lo sviluppo della malattia, dall’inizio, fino ad oggi.

In programma anche la visita al mercato di pesci ed animali più famoso di Wuhan, chiuso dal primo gennaio 2020, a cui è collegato il primo focolaio.

Ultima tappa, sarà secondo alcune indiscrezioni, anche l’istituto di virologia, dove qualcosa si pensa possa essere andato storto, nonostante fonti scientifiche ufficiali smentiscano questa ipotesi.

Delegazione OMS impegnata in una ispezione scientifica e non politica

Ricordiamo che fino ad oggi, Pechino ha dimostrato scarsa collaborazione, tant’è che l’OMS si è detta più volte preoccupata per l’andamento delle indagini, più volte ostacolate.

“La visita a Wuhan dev’essere considerata parte di uno studio globale e non un intervento di natura politica, com’è stata apostrofata dall’America”, dichiarano i ricercatori dell’OMS. 

Inoltre, da quanto si apprende dalle dichiarazioni del portavoce del Ministro degli esteri cinese: “Più studi, riconosciuti dall’Organizzazione mondiale della Sanità, hanno evidenziato che si tratta di un processo in corso che può coinvolgere molti Paesi e luoghi in cui è esplosa la pandemia. Rintracciare l’origine è una complessa questione scientifica che richiede ricerca e cooperazione internazionale da parte degli scienziati in tutto il mondo”.

Gli ultimi dubbi di Pechino riguardano anche un laboratorio militare nel Meryland, che fu chiuso nel luglio del 2019.

In una situazione piuttosto ingarbugliata, che dovrebbe fare luce sulla pandemia mondiale, che purtroppo ancora miete tantissime vittime, uno dei ricercatori dell’OMS, si spera che la politica resti fuori da questa ispezione, per provare a capire come realmente siano andate le cose.

Intanto a Wuhan dopo un’apparente normalità, sono stati individuati nuovi focolai di Coronavirus, che hanno portato le autorità del posto a rafforzare le misure di sicurezza già vigenti.

Naturalmente le istituzioni locali affermano che gli scienziati appartenenti alla delegazione e ricerca dell’OMS, avrebbero avuto esito negativo al test antigenico effettuato prima della partenza e rispettato quattordici giorni di quarantena.