Dalla Corte dei Conti arriva lo stop al tanto atteso Decreto Università, relativo al finanziamento degli atenei pubblici per il periodo 2014/2015. Quest’anno il Decreto Università vale 7,01 miliardi di euro, il che vale a dire che c’è stato un aumento pari allo 0.8 %.
I tre consiglieri delegati che si occupano di questioni relative alla scuola e all’università, hanno valutato il Decreto Università per una settimana, ma hanno poi deciso di non registrarlo, rinviandolo al Ministero dell’Istruzione. La motivazione che hanno riportato è stata la mancanza di “una copertura importante” nell’impianto generale, conclusione a cui la Corte dei Conti è giunta anche dopo un consulto con la Ragioneria generale dello Stato.
I finanziamenti destinati a tutti gli atenei rappresentano la quota base del Decreto Università e sono pari al 72 %.
Il Fondo di Finanziamento Ordinario delle università (FFO) per il 2015 punta molto sull’aspetto premiale e, relativamente ai premi agli atenei, il Ministro Giannini ha deciso di spingere sulla ricerca, che, per il 2014/2015, varrà una cifra pari al 70 %. Il 20 % del premio, invece, sarà assegnato in base alle politiche di reclutamento. Il rimanente 10 %, infine, verrà valutato secondo criteri di didattica internazionale e, quindi, dipenderà dal numero di studenti che -tramite programmi Erasmus- andranno a studiare all’estero o verranno dalle università straniere a studiare nel nostro Paese.
Il Decreto Università deve, dunque, attendere un nuovo passaggio richiesto dagli esaminatori amministrativi. Il Ministero dell’Istruzione ha negato che ci siano problemi di copertura con il FFO e ritiene che lo stop al Decreto Università sia dovuto solo alla mancanza di un giustificativo relativo alle spese per la ricerca, ma assicura che il Ministero delle Finanze invierà tutte le carte nelle prossime ore.