Il famoso ed attesissimo Decreto Ischia è arrivato finalmente davanti al Presidente della Repubblica per la fatidica firma, continuando però a suscitare polemiche e malcontenti generalizzati.
Uno dei punti particolarmente dibattuti, inutile dirlo, è stato quello relativo alla previsione della legge sul terzo condono edilizio, la 326 del 2003, così come è importante ricordare tutte le problematiche collegate a una normativa la cui applicabilità è tuttora esclusa sul territorio campano. Il sisma che ha colpito l’isola d’Ischia nell’agosto del 2017 ha contribuito a sottolineare l’importanza della spinosa questione delle migliaia di istanze di condono.
Il Decreto Ischia prevede che le “disposizioni urgenti” si applichino, per quanto riguarda la legge 326/2003, esclusivamente agli immobili danneggiati dal sisma dello scorso agosto, che risultano essere quelle più urgenti sulle quali intervenire. Una decisione non ancora confermata, che tuttavia ha sollevato dei malumori e dei contrasti nei Comuni risparmiati dal terremoto (dove però il sisma si è avvertito), i cui primi cittadini parlano di una dolente disparità di trattamento con gli edifici gravati da analoga istanza ma che non avevano riportato danni.
Ciò è quanto si è appreso dal cosiddetto Decreto urgenze, nel quale rientra oltre ad Ischia, anche Genova, per il recentissimo quanto disastroso crollo del Ponte Morandi. Novità di rilievo quella dell’applicazione. Grazie a tale decreto legge, il terzo condono edilizio, finora non applicato sull’isola perché area soggetta a vincolo, sarà invece esteso agli “immobili distrutti o danneggiati dal sisma del 21 agosto 2017”. Terzo condono edilizio di cui però beneficeranno i soli Comuni individuati dall’articolo 16 della bozza; terzo condono che riguarderà in particolar modo i comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio.
Naturalmente, come precedentemente affermato, non mancano i malumori per questa scelta di governo, per la possibilità di condonare solo le abitazioni rientranti nelle zone colpite dal sisma; di certo questa è una priorità da parte dell’attuale governo giallo-verde, pienamente spiegata, una scelta, che mira a dare stabilità a coloro che hanno subito danni, e che ancora oggi vivono l’incubo del terremoto.