Quando una stagione nasce sotto la stella della discontinuità c’è poco da fare. Il Napoli, a detta degli addetti ai lavori, la squadra più in forma del momento, subisce al “Castellani” di Empoli una sconfitta tanto esagerata quanto inaspettata. E pensare che gli Azzurri arrivavano al match in questione con tre vittorie consecutive in campionato (Fiorentina, Cagliari e Sampdoria) e dall’ottima prova complessiva nella doppia sfida di Europa League contro il Wolfsburg, battuto per 4-1 tra le mure amiche. Roma e Lazio vincono entrambe nella stessa 33.ma giornata e ora sono rispettivamente a +5 e +6 punti dalla squadra partenopea, quando mancano 6 giornate alla fine di questo campionato altalenante.

La cosa che comunque lascia senza parole, a parte una sconfitta che contro un’ottima squadra ci può anche stare, è la prestazione degli azzurri: irriconoscibili, sopraffatti da un Empoli mai domo e che alla fine della prima frazione stava vincendo per 3-0, umiliando la squadra di Benitez. Peggiore prestazione stagionale per la difesa, senza salvare nessuno: a tratti, sembrava davvero di guardare una squadra che al massimo giocava in Eccellenza per la mole e soprattutto la qualità degli errori. Koulibaly ha sbagliato una quantità di palloni imbarazzante, sia in fase difensiva che di impostazione (voto 4); Britos non prende mai Maccarone e segna sfortunatamente nella sua porta dopo una respinta ravvicinata di Andujar (voto 4,5); lo stesso fa Albiol, segnando il secondo autogol di giornata e il secondo consecutivo dopo quello di domenica scorsa contro la Sampdoria (voto 4,5); forse solo Maggio riesce a sfiorare una sufficienza, in una serata di sofferenza pura per un Napoli mai in partita (5,5). Le segnature: 7′ Maccarone (E), 43′ autogol Britos (E), 45′ Saponara (E), 64′ autogol Laurini (N), 82′ autogol Albiol (E), 90′ Hamsik (N).
E ora? Ora il Napoli rischia davvero di vanificare tutto quanto di buono fatto nelle ultime partite. A Empoli prosegue (comprensibilmente dopo una sconfitta così) il silenzio stampa. Il treno per la Champions sembra sempre più propenso a partire dai binari dell’Europa League, piuttosto che da quelli del campionato. Il futuro di Rafa Benitèz è sempre un rebus: vox populi riferisce di un incontro decisivo che ci sarà domani tra lui e ADL riguardante proprio il futuro del tecnico spagnolo ai piedi del Vesuvio. Malgrado i musi lunghi e questa sconfitta dolorosa, il matrimonio tra il Napoli e Benitèz sembra propenso a continuare almeno per un altro anno, con una clausola che libererebbe il tecnico spagnolo in caso di chiamata dalla Nazionale spagnola. In campionato, anche se il terzo posto dista cinque punti, i giochi non sono ancora chiusi: mancano 6 giornate al termine e il Napoli sembra avere un calendario più agevole delle romane.
L’ultima giornata si giocherà Napoli-Lazio al San Paolo, mentre alla penultima ci sarà il derby capitolino, quanto mai decisivo. Domenica intanto c’è la possibilità di riscattare subito la scottante sconfitta di ieri: a Fuorigrotta ci sarà il Milan di Inzaghi, in caduta libera; Giovedì sarà invece l’andata delle semifinali di Europa League contro il Dnipro, sempre al San Paolo. Partita questa che può valere una stagione.