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De Magistris vicino alla sfiducia, salvato in calcio d’angolo

De Magistris, Sindaco di Napoli rischia le dimissioni a seguito di una raccolta firme avvenuta in questi giorni ad opera di alcuni consiglieri comunali. Il Consiglio comunale di Napoli sarebbe da intendersi sciolto al raggiungimento di ventuno firme, ponendo così fine alla sua amministrazione. Il primo a firmare è stato il capogruppo di Forza Italia, Stanislao Lanzotti, seguito da Marco Nonno e Andrea Santoro di Fratelli d’Italia, Domenico Palmieri del gruppo Napoli Popolare e Aniello Esposito, capogruppo del Partito democratico. Una volta posto il protocollo sulla prima firma, ci saranno cinque giorni di tempo per rendere effettive le dimissioni. Ciò avverrà solo se verrà raggiunto il suddetto numero di ventuno firme.

Carmine Sgambati, Consigliere di Italia Viva al Comune di Napoli si è espresso in merito alla vicenda dichiarando che votata la sfiducia al Sindaco, il PD continuerebbe ad amministrare con l’appoggio dei suoi fidati consiglieri. Ha introdotto l’argomento facendo riferimento al termine greco Politicà che significa “il bene di molti” e la volontà del partito risulta essere proprio quella di evitare che la comunità si sgretoli, auspicando a una Napoli nuova e migliore. La ribellione non è dovuta ad una causa politica, ma sociale allo scopo di consegnare ai napoletani una città migliore. Bisogna dare un forte segnale che sia chiaro e coerente dissociandosi da ogni tentativo di opportunismo. Italia Viva non si accorda e non si accoda, ciò che risulta essere indispensabile è solo il benessere del popolo napoletano. A proposito delle firme ha poi aggiunto: “Servono per sottoscrivere patti e non per rivendicare vesibilità”. La richiesta di Italia Viva sembra essere quella relativa ad una gestione trasparente nell’ambito della legalità effettiva e non solo formale. Quest’ultima, infatti, era da tempo sostenuta da De Magistris che ai problemi affiancava solo chiacchiere. Prosegue poi asserendo: “Ci opponiamo a un tipo di Amministrazione così strutturata perchè abbiamo l’arduo compito di consegnare alle future generazioni una comunità ben salda e un patrimonio da salvaguardare”. Le sfiducie vanno votate in aula perchè non possono avere scopo elettorale e la nostra volontà sarebbe stata quella di firmare se fossero state raggiunte le 18 firme, così non è stato.

Il sindaco, dal canto suo non appare preoccupato e in merito alla situazione asserisce: “Provo amarezza per il dibattito che ho avuto modo di ascoltare, amarezza non personale ma per la città. Se si dovesse andare in questa direzione sarebbe una sconfitta per il Consiglio comunale di Napoli, ma ho fiducia che qualcosa si possa ancora fare perché la città ha bisogno di un Consiglio comunale che operi sulle delibere. C’è una maggioranza e un’opposizione, ma in questi momenti bisogna tener soprattutto in considerazione la città e coloro che sono stati eletti dal popolo. Se oggi, il Consiglio comunale dovesse uscire con un documento unitario con il quale ci presentiamo alla città penso che sarebbe una bella pagina per la terza città d’Italia”.

Emanuela Iovine
Emanuela Iovinehttps://www.21secolo.news
Ambiziosa, testarda e determinata. Napoletana ma residente a Gallarate. Ho conseguito la Laurea Magistrale in Filologia Moderna presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", presentando una tesi dal titolo: "Tendenze Linguistiche del Giornalismo dalla carta al web". Iscritta dal Novembre 2016 all'Ordine dei Giornalisti Pubblicisti della Campania. Diplomata nel Giugno 2013 in danza classica e moderna e attualmente docente di lettere.