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De Luca-Fontana, presidenti a confronto dopo lo “scontro”

È stato un confronto rispettoso ed educato quello andato in scena ieri sera a Porta a Porta, la trasmissione condotta su Rai 1 da Bruno Vespa, tra il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, e quello della regione Campania, Vincenzo De Luca.

Dopo le divergenze nei giorni scorsi sulla questione mobilità, i 2 hanno avuto l’occasione di avere un confronto a distanza, via streaming.

De Luca in primis smentisce la chiusura della Campania dalle regione più colpite dal Coronavirus. Queste le sue parole: “Chiusura Campania? Evitiamo forzature. Le mie sono misure cautelari onde evitare che il contagio possa diffondersi a macchia d’olio”. Poi ricorda l’esodo di molti lavoratori e studenti che dal Nord sono tornati al Sud, che ha causato non pochi problemi: “Abbiamo corso il rischio di avere un contagio dilagante, che non è avvenuto grazie ad un grande lavoro di prevenzione. Il nostro problema è che oggi si possa ripetere. Io sono assolutamente d’accordo con Attilio Fontana che si possa riaprire l’Italia, ma ci sono regioni in cui non c’è alcun focolaio e altre in cui il problema è ancora fortemente presente. Bisogna limitare la mobilità nell’ambito della regione di appartenenza. I numeri sono in miglioramento, ma pensare che il problema sia alle spalle sarebbe un gravissimo errore”.

Successivamente Fontana ha espresso la sua idea, mostrando qualche perplessità sul fatto di limitare gli spostamenti alla regione di appartenenza, se non altro per il discorso di produttività delle diverse fabbriche: “Sono convinto che la riapertura possa avvenire su tutta la penisola, avendo cura di tutelare la sicurezza dei cittadini. La riapertura a scaglioni la vedo poco plausibile perché ci sono delle interconnessioni molto forti tra le filiere delle varie regioni”.

Il governante della regione Campania ha replicato: “Il rapporto tra le filiere continuerà. È impensabile che un’impresa con diverse filiere riapra in tempi diversi. L’economia deve ripartire”. Infine conclude: “In Campania abbiamo preso decisioni più rigorose perché è la regione italiana con più densità abitativa e sulla fascia costiera ha la maggiore densità abitativa d’Europa, siamo ai livelli di Singapore con 1500 abitanti per chilometro quadrato. Qui non si può sbagliare altrimenti viene un’ecatombe”.