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lunedì, 29 Maggio 2023

Crollo sotto il ponte di Brooklyn

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Francesca Fichera
Francesca Fichera
Laureata in Lingue per la Comunicazione e Cooperazione Internazionale. Le sue passioni sono la letteratura, l'arte e la politica.

Sono 5 le persone ferite dagli enormi calcinacci caduti dalla parete di un sottopassaggio del ponte di Brooklyn a New York. L’incidente, avvenuto ieri intorno alle 19.30 all’altezza delle strade di Washington e Prospect street, si dovrebbe alle precipitazioni torrenziali che si sono abbattute violentemente sulla zona. I 5 sventurati stavano attraversando il sottopassaggio anche per mettersi al riparo dal temporale: colpiti dai grossi pezzi d’intonaco, sono stati portati al Bellevue Hospital di Manhattan, dove i medici hanno fortunatamente riscontrato loro soltanto ferite lievi.

La staticità strutturale del ponte, stando alle dichiarazioni rilasciate dai portavoce del New York City Fire Department, non è stata in alcun modo compromessa. Anche altre unità di soccorso sono intervenute nell’immediato, avvalendosi dell’aiuto di cani poliziotto per sincerarsi che nessuno fosse rimasto sepolto sotto le macerie. I danni rivenuti comprendono la sola parete in questione per tutta l’ampiezza dei suoi 7 metri e mezzo circa, tuttavia nessuna spiegazione approfondita in merito all’accaduto è stata fornita dai vigili del fuoco presenti sul posto, che si sono limitati a constatare il “peso considerevole” dei calcinacci caduti.

Il ponte di Brooklyn, costruito tra il 1870 e il 1883 sotto la direzione dell’ingegnere tedesco John Augustus Roebling, rappresenta il primo esemplare di ponte completamente realizzato in acciaio e ha detenuto fino a tempi recenti il primato in quanto ponte sospeso più grande del mondo. Ergendosi al di sopra del fiume East River, la struttura mette in collegamento Manhattan e Brooklyn, due quartieri newyorkesi che un tempo costituivano due centri a se stanti. Nonostante l’estrema solidità che lo caratterizza da 131 anni a questa parte, l’episodio di crollo che ha interessato il ponte di Brooklyn ieri sera non costituisce il primo caso registrato. Già nel 1999 fu necessario uno stanziamento di fondi per l’ammontare di oltre 35 milioni di dollari al fine di far rientrare lo stato d’emergenza in cui versava il ponte, i cui pezzi avevano cominciato a staccarsi e a cadere nelle acque del fiume attraversato: danni che gli ingegneri all’epoca attribuirono all’usura. Ancora, nel 2007 il giornale Il Post ha realizzato un’inchiesta passando in rassegna tutte le travi corrose visibili soltanto camminando lungo il ponte; qui la ruggine aveva consumato la verniciatura e andava accuratamente scartavetrata al fine di poter procedere a un esame valido delle travi in fatto di deficit strutturali, passando così in seguito a una riverniciatura. La manutenzione di una delle strutture più colossali ospitate dagli Stati Uniti sembra dunque essere stata trascurata da diverso tempo a questa parte: una constatazione davvero poco rassicurante per i 150mila tra veicoli e pedoni che ogni giorno la attraversano.

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