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Criminalità piovra sull’economia provata dal Covid

Criminalità avventa con i suoi tentatoli le attività commerciali e imprenditoriali messe alle strette dall’emergenza Covid. 

A denunciarlo è stata l’indagine della Confcommercio e Format research, la quale ha ribadito la richiesta di un maggiore contributo e minor burocrazia nell’aiuto alle attività economico-commerciali di piccole e medie imprese.

La mancanza di liquidità e il calo dei consumi ha permesso l’infiltrazione di associazioni a delinquere, pronte a concedere prestiti ad usura fino ad un tasso del 200%, ipoteche sulle aziende, immobili e autoveicoli.

Il 60% delle imprese del commercio e della ristorazione nella fase acuta della pandemia ha trovato nella carenza di liquidità e calo dei consumi un gravoso ostacolo, incappando nella morsa di prestiti.

Il 30% delle imprese del commercio e della ristorazione, a causa di costi imprevisti di sanificazione e nuove norme di sicurezza, correlata all’effetto ritardante della burocrazia nell’usufruire dei contributi statali è stata costretta a rivolgersi a esponenti della criminalità locale.

A ciò si allega anche la ripresa da parte delle criminalità territoriali della pressione sulle attività commerciali e imprenditoriali nell’immediata riapertura, con tentativi di racket o di intimidazione atti a incidere sullo svolgimento delle attività al fine di rilevarle.

Larga influenza ha avuto all’interno del settore terziario l’ascesa economica del mondo della criminalità, alla ricerca sempre di nuovi ambiti per le attività di riciclaggio dei profitti del traffico di stupefacenti e prostituzione.

Ambito di largo interesse da parte della criminalità è quello dei beni di consumo, come le agenzie di gioco e scommesse, come si evince dalle numerose ordinanze di custodia cautelare e di chiusura di attività correlate nel palermitano.

Tali fenomeni a livello territoriale, divengono strutturali nello svolgimento delle attività economiche e imprenditoriali: spesso le uniche possibilità di salvaguardia permangono nel ricorso alla denuncia alle forze dell’ordine, ma ciò avviene solitamente al momento di picco dei fenomeni criminali ai danni di un’impresa.

I ritardi d’intervento della magistratura e delle forze dell’ordine divengono quindi un fattore contrastivo e svantaggioso per circa il 70 % di commercianti e imprenditori, i quali, nonostante il ruolo fulcro della denuncia, richiedono una maggior presenza delle istituzioni per fermare le tenaglie della criminalità.

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."