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Covid in Italia: immunizzato il 45% della popolazione adulta

Oggi, secondo i dati del report del Governo, contro il Covid in Italia è stato vaccinato il 45% della popolazione con età superiore ai 12 anni. Sono in totale 24.310.848 le persone che hanno ricevuto il vaccino nel nostro Paese al momento.

Il Ministro Speranza, nonostante i dati incoraggianti, ha sottolineato che “siamo ancora dentro questa epidemia e guai ad abbassare la guardia”. Infatti, nelle ultime settimane si è assistiti alla ripresa dei contagi Covid in Italia, questi dovuti anche grazie alla diffusione della variante Delta.

Ma il Ministro afferma: “Siamo però in una fase diversa perché abbiamo l’arma dei vaccini, la più importante, e oggi abbiamo superato in Italia 58 milioni di dosi somministrate e dobbiamo continuare con questo ritmo“. Ma in Italia mancano ancora all’appello due milioni di over 60 che non si sono ancora vaccinati.

Anche l’Unione Europea ha raggiunto un traguardo: l’immunizzazione del 50% della popolazione adulta nei Paesi membri, come ha annunciato con un tweet la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

In Italia è stato deciso di sospendere le consegne dei vaccini di AstraZeneca e Johnson&Johnson alle Regioni per almeno un mese a causa dello scarso utilizzo di queste. Infatti alcune Regioni, come per esempio il Lazio, hanno fatto sapere che quando saranno terminati i richiami di AstraZeneca le vaccinazioni continueranno soltanto con i vaccini di Pfizer e Moderna.

Lo scarso utilizzo di questi vaccini emerge anche dalle scorte in dotazione alle Regioni: quelle di Johnson&Johnson sono quasi il 45% di quelle consegnate, mentre quelle di AstraZeneca si aggirano attorno al 17% e il non utilizzo prolungato nel tempo rischia di portare a scadenza interi lotti di vaccino.

In Italia, sono 26 milioni gli italiani che hanno scaricato il green pass e afferma Speranza: “Questo è un dato straordinario“.

Figliuolo, in vista di una possibile terza dose, afferma: “Siamo attrezzati per la terza dose, ma credo che sia più un richiamo. Non si sa ancora della reale necessità, ma noi siamo attrezzati. Abbiamo aderito attraverso l’Ue per prenderne grossi quantitativi e avere anche una scorta.

Per quella fase dovremo uscire dalla logica degli hub: utilizzare al massimo le capacità dei medici di base, pediatri e farmacisti. Si dovrà andare in una logica strutturale. Noi siamo organizzati per poter fare il richiamo a tutta la popolazione”.