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Covid-19, una nuova arma da aggiungere all’arsenale?

Quanto terminerà questo incubo? Quando dalle bocche delle persone sarà pronunciato il termine “normalità“? Come si potrà tornare alla vita precedente all’origine e alla repentina diffusione del Coronavirus? Questi sono i quesiti che avvolgono la mente di qualsiasi individuo: la stanchezza è lampante, il desiderio di estirpare questo virus è smisurato. Con quali strumenti il Covid-19 può essere annientato? Il vaccino sembra essere un’arma davvero efficace, accompagnato naturalmente da una dose consistente di buon senso. Quali vaccini? Esistono differenti generi ed altri sono pronti a venire alla luce, tra cui Johnson&Johnson, pronto a sbarcare a fine marzo.

In Italia la campagna vaccinale, almeno in principio, procedeva a gonfie vele, ma le complicazioni non hanno fatto tardi ad arrivare. Scarseggiano le dosi, aumenta la mancanza del personale e decadono le strutture per la somministrazione. Nonostante la parabola discendente dei vaccini, le case farmaceutiche hanno fin da subito messo il piede sull’acceleratore per trovare più varietà possibili. È pronto a fare il suo ingresso sulla scena Johnson&Johnson, realizzato dall’azienda di origini americane denominata Janssen. L’approvazione non è ancora giunta, ma ci penserà l’Ema a confermare questa nuova arma da utilizzare contro il Coronavirus.

Questo tipo di vaccino fa parte della categoria a vettore virale originati da AstraZeneca e dai russi del Gamaleya Research Institute of Epidemiology and Microbiology. Esso, dunque, si contraddistingue dai vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna a mRNA. Inoltre, uno dei fattori positivi di questo nuovo vaccino è la singolare somministrazione, una dose unica. Si deve conservare, poi, ad una temperatura di venti gradi centigradi per tre mesi e due anni. È una soluzione efficace, in termini di costo e di logistica.
Johnson&Johnson è stato effettuato a circa 43 mila individui e la sua efficienza è pari all’85%, nel prevenire le forme più gravi e preoccupanti di malattia. Addirittura, nel 100% dei casi ha scongiurato ricoveri e decessi a 4 settimane dal vaccino. È in arrivo anche un’altra bella notizia: il 40% circa di coloro che hanno collaborato a questo studio, faceva parte di categorie esposte ad un maggiore rischio di sviluppo a forme preoccupanti di Covid-19. Di questa cerchia non troppo ristretta sono comprese persone obese, diabetiche, sieropositive ed ipertese.

Quando questo nuovo vaccino sarà approvato, le dosi disponibili per i paesi dell’intero continente europeo saranno circa 200 milioni, più eventualmente un’altra possibilità di altri 200. Saranno 27 milioni le quantità prescritte all’Italia. Come già detto, la sua efficacia si aggira intorno all’85%, la decisione finale spetterà all’Ema.

Johnson&Johnson potrebbe essere davvero così efficiente e garantire la distruzione del Covid-19? Prosegueno gli studi e si diffonde lo scetticismo, ma la dimostrazione è lampante: l’arsenale ora possiede un’arma in più.