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Coronavirus: primo morto in Italia, a Padova

Primo morto in Italia per il coronavirus. Adriano Trevisan, di 78 anni, è deceduto all’ospedale di Padova, dove era ricoverata anche un’altra persona positiva al virus.

Trevisan, ex titolare di una piccola impresa edile, aveva tre figli.

L’uomo era già ricoverato da una decina di giorni per precedenti patologie. “Non c’è stato neppure il tempo per poterlo trasferire” ha affermato il governatore Zaia.

Intanto, in Veneto, c’è un altro caso di contagio. È un uomo di 67 anni, proveniente da Dolo. L’uomo è ora ricoverato in rianimazione a Padova.

Sedicesimo caso invece in Lombardia, a Cremona, dove sono state anche chiuse le scuole.

Da un bilancio della statunitense Johns Hopkins University, il coronavirus ha provocato fino ad ora 2360 vittime a livello mondiale.

Il totale dei casi confermati di contagi è salito a 77.662, mentre i pazienti guariti sono 21.029.

Il premier Giuseppe Conte ha dichiarato di aver “preso tutte le misure” e di essere “disponibili a valutarne ulteriori, se necessario”. Questo, al termine della riunione straordinaria alla Protezione Civile, alla quale ha partecipato anche il ministro della salute Speranza.

“Rassicuriamo tutta la popolazione, al momento abbiamo messo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi”, aggiunge Conte.

Il ministro Speranza afferma invece: “Siamo convinti che il servizio sanitario nazionale sia all’altezza di questa sfida. Abbiamo fatto un lavoro di screening molto accurato, per selezionare uno ad uno i contatti stretti di queste persone li stiamo verificando uno ad uno con i tamponi e pensiamo che questa sia la modalità più efficace per contenere l’avanzamento del virus”.

Gli italiani positivi al coronavirus sono 17, 16 in Lombardia e uno in Veneto.

Un 38enne di Codogno è ora in isolamento al Sacco di Milano per aver contratto il virus. L’ipotesi prevalente di come possa aver preso il virus, è che sarebbe stato contagiato durante una cena con un suo amico. L’amico, infatti, è rientrato dalla Cina accusando dei sintomi influenzali. L’uomo è risultato però negativo al test. Quindi o non è lui il portatore, o ha avuto il virus e ha sviluppato degli anticorpi, guarendo. Al momento gli esami sono in corso alla Spallanzani.

Centinaia le persone che hanno avuto contatti con loro. Più di 50mila cittadini in provincia di Lodi sono, infatti, in quarantena a casa loro.

Il lavoro che si sta facendo ora, è quello di ricostruire tutti i contatti avuti. Solo il 38enne, infatti, ha avuto contatti con 120 colleghi, 70 tra medici e personale sanitario e 80 persone sue conoscenti.

La Regione ha immediatamente fatto scattare una serie di misure restrittive in 10 comuni. Tra queste, la permanenza domiciliare obbligatoria e la sospensione di ogni manifestazione pubblica, attività commerciali, lavorative e scolastiche.