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Il conte bis e la lotta al contante

Preparazione della nuova manovra del governo Conte bis, che vorrebbe lanciare un pacchetto di misure atte a contrastare l’evasione fiscale, dichiarando guerra al contante e aumentando la tracciabilità delle transazioni.  

Incentivazione all’uso delle carte bancarie e delle altre modalità di pagamento elettronico, tutte traccibili, e soggette a commissioni a carico dei commercianti.

Diverse opzioni sono al momento da valutare, prima quella di Confesercenti, che propone l’introduzione di un credito d’imposta del 2% sugli acquisti per chi usa carte di credito e bancomat, facendo si che lo Stato restituisca ai contribuenti una parte delle somme spese.

La spesa sarebbe ingente, secondo i calcoli, si parla di un costo di circa 9 miliardi di euro, coperti però dall’aumento delle entrate fiscali.

Calerebbe anche il sommerso non dichiarato dai commercianti, i quali otterrebbero l’esenzione dal pagamento delle commissioni per i micro-pagamenti, fino a 30 euro.

Un’altra ipotesi è quella di tassare il contante, strada considerata impossibile da intraprendere da Confcommercio perché metterebbe a rischio “i tantissimi che certo evasori non sono e che semplicemente fanno ricorso a moneta legale sotto forma di carta moneta o moneta metallica“, che afferma quanto sia positivo legare il sistema di detrazioni e deduzioni al pagamento con carte o incentivare la diffusione di bancomat senza costi di emissione per i cittadini di età superiore ai 65 anni.

Pochi risultati ottenuti con l’idea di obbligare tutti gli esercizi commerciali a dotarsi di un pos per il pagamento con le carte, senza introdurre sanzioni per chi non lo utilizza, i commercianti possono non accettare pagamenti elettronici per somme molto basse, su cui pesa maggiormente la commissione bancaria.

Si apre una vera e propria lotta al contante, il Conte bis sembra non aver affatto intenzione di rinunciarci.

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II