La Corte costituzionale si è finalmente espressa sul quesito referendario sulla cannabis. La consulta è terminata pochi minuti fa e ha bocciato la richiesta di abolire il reato di coltivazione della sostanza, e di eliminare il carcere per qualsiasi condotta illecita relativa alla cannabis.
Amato ha aggiunto che le ragioni della decisione sono due: l’approvazione del referendum avrebbe portato a una “violazione degli obblighi internazionali dell’Italia” perché consentirebbe la coltivazione anche di “droghe pesanti”. La seconda ragione è la “inidoneità allo scopo”. Secondo la Corte il quesito non avrebbe consentito una depenalizzazione completa in quanto trascurava parti del codice che sarebbero entrate in conflitto tra loro
La Corte costituzionale ha bocciato anche il referendum sulla responsabilità civile diretta dei magistrati , dichiarando l’inammissibilità del quesito. Si terrà invece il referendum che ha l’obiettivo di riconoscere nei consigli giudiziari il diritto di voto degli avvocati sulle valutazioni di professionalità dei magistrati.