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Confettura di fico d’india: golosità e dolcezza

La confettura di fico d’india è tra le più amate ed apprezzate, prepararla in casa è semplice e prevede pochi passaggi. Il risultato sarà ottimo, senza usare addensati o additivi che in qualche modo potrebbero storpiarne il gusto.

Per molto tempo, il fico d’india è stato simbolo della tradizione Azteca: oggi è fonte di interesse non solo in ambito alimentare ed agricolo, ma anche in quello fitoterapico e cosmetico.

Buono sia per preparare dolci che per le ricette salate, soprattutto risotti, o per condire il pesce, conferendogli quel tocco particolare.

La celebre e gustosissima confettura ai fichi d’india prevede pochi passaggi, l’unico problema è pulire i fichi d’india, che come è risaputo ha molte spine.

Per la confetture o marmellata di fichi d’india occorrono:

  • Fichi d’india (senza spine ovviamente)
  • Acqua;
  • Zucchero (meglio se di canna).

Pulire i fichi d’india potrebbe scoraggiare, dato il loro aspetto, ma il procedimento non è affatto complicato. Una volta raccolti, ben maturi, basterà infilzarli con una forchetta, con un coltello praticare una incisione nel verso della lunghezza. Successivamente, aiutandosi con la forchetta a tenere il frutto, bisogna separare la buccia esterna e ricavarne la polpa. In conclusione, una volta prelevata la polpa potete utilizzarla come meglio credete.

Qualcuno suggerisce di lasciare i frutti “in ammollo” nell’acqua per una notte intera prima di provarli delle spine esterne.

Ottenuta la polpa, metterla in una pentola con circa 200 ml di acqua (se necessario a poco a poco aggiungerne ancora durante la cottura) e versare gradualmente lo zucchero. Portare ad ebollizione. La confettura  dovrà bollire per circa mezz’ora, a fuoco basso, ma è opportuno mescolare costantemente per evitare che si possa bruciare.

Trascorso il tempo necessario, quando la consistenza sarà densa ma non molle, spegnete il fuoco e lasciarla riposare coperta da un canovaccio bagnato.

Prima di travasare la confettura di fichi d’india nei barattoli, sterilizzarli seguendo il procedimento spiegato sul sito del Ministero della salute.

Per il sottovuoto, di fondamentale importanza affinché non si verifichi l’insorgenza di batteri, lasciate i barattoli capovolti per 24 ore.

La confettura di fichi d’india si può conservare per circa tre mesi, al riparo da fonti di calore e al buio.

Una ricetta gustosa adatta a tantissimi usi differenti.

Il frutto non dev’essere mangiato in quantità eccessiva: potrebbe provocare, infatti, blocco intestinale; è per questo sconsigliato nelle persone che soffrono di diverticoli intestinali.