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sabato, 30 Settembre 2023

Conferenza Onu sui disastri naturali

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Erminia Voccia
Erminia Vocciahttps://www.21secolo.news
Ha conseguito la laurea magistrale in “Relazioni Internazionali” presso l’Università “L’Orientale” di Napoli, si interessa di politica mondiale e di temi legati al rispetto dei diritti umani. Ama leggere, viaggiare e conoscere culture diverse. Crede nell’ informazione come servizio per un mondo meno distratto e più consapevole.

A quattro anni dallo tsunami, si apre oggi a Sendai, in Giappone, la terza Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sulla Riduzione del Rischio di Disastri Naturali. Riunite nella città giapponese 8.000 persone tra rappresentanti dei governi, membri delle organizzazioni internazionali e esponenti della società civile. Quattro giorni di lavori, dal 14 al 18 marzo, per arrivare alla stesura di una “Strategia Post-2015 sulla riduzione dei disastri”, contenente le linee guida utili ad elaborare una corretta ed efficace risposta ai danni provocati dalle calamità naturali.

Ancora Giappone, come nel 2005, quando a Kobe si tiene la seconda edizione della Conferenza. Sendai non è una scelta casuale, capoluogo della prefettura di Miyagi, area devastata dallo tsunami del 2011, si trova a soli 85 Km dalla centrale nucleare di Fukushima, anch’essa tristemente segnata dagli eventi catastrofici di quattro anni fa. Il ricordo è ancora molto nitido: l ’11 marzo del 2011 il Giappone viene scosso da uno degli eventi più dolorosi della sua storia: la terra trema così forte da generare un onda anomala che si abbatte violentemente sulle coste nordorientali del Paese. 18.000 morti, migliaia di sfollati e danni incalcolabili alla salute e all’ambiente.

disastri naturali

Il premier Shinzo Abe, riconoscente verso la comunità internazionale, corsa in aiuto del Giappone nel 2011, annuncia all’ aperura del meeting la decisione del governo nipponico di destinare 4 miliardi di dollari per ridurre il numero delle vittime dei disastri naturali, da stanziare nel corso dei prossimi quattro anni. Il Giappone, continua Abe, metterà a disposizione la propria tecnologia e si occuperà della formazione di 40.000 esperti nella gestione dei rischi, avendo ben presente l’approccio preventivo del metodo “Build Back Better“, incentrato sulla prevenzione e la preparazione alle calamità naturali più che sulla soluzione dei danni postumi.

Una triste coincidenza: i lavori della Conferenza Onu cominciano a poche ore dal passaggio del ciclone Pam sull’ arcipelago delle isole Vanuatu, nel sud del Pacifico. Il bilancio parziale di questa nuova sciagura è di 8 morti e 20 di feriti. Interrotte le comunicazioni e le forniture di acqua potabile, mentre una parte dei villaggi investiti dalle inondazioni e dalle forti raffiche di vento non viene raggiunta dai mezzi di primo soccorso. Quale dimostrazione più impellente della necessità di una nuova strategia Onu per la gestione e la riduzione dei rischi connessi alle calamità naturali?

disastri naturali+21secolo
Conseguenze del passaggio del ciclone Pam sulle isole Vanuatu

Scopo della Conferenza, come stabilito da una Risoluzione del 2013 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è produrre un testo conciso e mirato che indichi la cornice di riferimento in cui inscrivere i futuri interventi atti a contrastare i danni delle calamità naturali. Il rapporto, i cui principi non avranno natura vincolante, sarà inoltre mirato a:

– Completare la valutazione e rivedere i meccanismi di implementazione dell’ Hyogo Framework for Action 2005 -2015, il piano d’azione di durata decennale adottato durante la seconda Conferenza Mondiale sulla riduzione dei rischi naturali, firmato a Kobe nel 2005 e sottoscritto da 168 Paesi.

– Considerare l’ esperienza raggiunta in quest’arco di tempo attraverso le strategie regionali e nazionali, i piani per la riduzione dei rischi e le raccomandazioni, così come gli accordi siglati a livello regionale nell’ambito delle strategie di attuazione degli obiettivi del Hyogo Framework for Action.

– Identificare nuove modalità di cooperazione basate sulla “Strategia Post-2015 per la riduzione dei rischi”.

– Determinare modalità di revisione periodica dei meccanismi di realizzazione di tale strategia.

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