Condannate le guardie della Blackwater

Pene esemplari per gli uomini accusati di aver compiuto una strage durante il conflitto in Iraq. Il tribunale statunitense ha infatti decretato pene severissime per le ex guardie che nel 2007 avevano ucciso 14 iracheni in Piazza Nisour a Baghdad e ferito gravemente altri 17 uomini.
Una sentenza di colpevolezza giunta tardivamente dopo la condanna emessa nell’ottobre 2014 in cui veniva riconosciuto il coinvolgimento degli ex militari nella strage irachena, nonostante la dura battaglia legale in cui gli uomini affermavano di essersi difesi perché caduti in un’imboscata. Il giudice Royce Lamberth ha infatti deciso che Paul Slough, Evan Liberty e Dustin Heard passeranno 30 anni dietro le sbarre, mentre Nicholas Slatten è condannato alla pena dell’ergastolo perché ritenuto responsabile dell’inizio della sparatoria.
Tutti gli uomini accusati, facevano capo alla società militare privata Blackwater Worldwide, altrimenti conosciuta come Academi, compagnia che ha avuto da sempre un ruolo importante nei principali conflitti bellici che hanno coinvolto gli Stati Uniti d’America. L’organizzazione militare, infatti, è una dei principali contractor di riferimento dell’amministrazione statunitense, a cui fornisce migliaia di operatori di sicurezza, perlopiù ex militari da inviare nelle zone ad alto rischio per operazioni di protezione del personale diplomatico.
In Iraq, il 16 settembre 2007, alle quattro guardie fu ordinato di monitorare la situazione a Piazza Nisour per il passaggio di un convoglio diplomatico. Da qui la versione differisce. Secondo la difesa una macchina con a bordo un poliziotto iracheno cominciò ad avvicinarsi contromano ignorando sia l’ordine di liberare la strada sia gli spari di avvertimento. L’auto non si fermò e le guardie aprirono il fuoco lanciando inoltre granate stordenti, convinti di trovarsi di fronte degli attentatori. Gli altri agenti iracheni accorsi, trovatosi di fronte il collega morto, risposero al fuoco delle guardie americane che a loro volta continuarono la sparatoria che ebbe come esito la morte di 14 persone, compresi i due occupanti dell’auto.
Questo caso, come è facile immaginare, ha sollevato problemi interni nell’Amministrazione statunitense in merito alla questione sulla frequente impunità e aggressività delle guardie, in questo caso mercenari, che fanno capo alle organizzazioni militari segrete. Un problema diplomatico tra Usa e Iraq che ha inoltre generato molta ostilità sul coinvolgimento statunitense nel conflitto iracheno . Non sappiamo se la sentenza verrà ribaltata, in quanto la difesa afferma di aver in serbo numerosi elementi per presentare l’appello e dimostrare che i militari hanno operato solo in seguito ad una provocazione altrui amplificata da un particolare stato d’ira.