Costruito a cavallo tra gli anni sessanta/settanta, il Concorde aveva già fatto sentire parlare di se, per la sua struttura massiccia, con design accattivante e futuristico e dalle sue mirabolanti velocità di crociera, da qui l’appellativo di “aereo supersonico“, uno dei pochissimi aerei passeggeri a quei tempi di raggiungere i circa duemila chilometri orari.
Un dettaglio decisamente rilevante non solo per i costi di servizio e di manutenzione, ma vi erano delle soglie economiche decisamente elevate per i pochi viaggiatori che riuscivano a permettersi il lusso e i confort di questo velivolo.
Tra l’altro alimentato da un motore con dei costi proibitivi per molte compagnie aeree, infatti le uniche a gestire somme capitalistiche cosi ingenti erano l’AirFrance e la British Airways, inoltre con il progredire degli anni e con l’aumentare del traffico aereo, parecchie compagnie di crociera, decisero di abbassare le pretese economiche affinché i viaggiatori potessero sfruttare maggiormente le tratte aeree.
Un dettaglio che all’inizio del secolo venturo non passò di certo inosservato alla cordata che aveva in gestione questo velivolo, subì un drastico ridimensionamento, non solo per i costi concernenti la manodopera e il consistente consumo del carburante, ma ci fu un calo repentino anche dei passeggeri, per via di un incidente avvenuto il 25 luglio del 2000 a Gonesse in Francia.
Un episodio che segnò definitivamente il suo declino, difatti le persone visto e considerato che non vi era più un indice concreto di affidabilità, decisero di appoggiarsi ad altre compagnie che a quei tempi, garantivano maggiori termini di sicurezza.
Un aereo che nel corso del suo servizio, oltre ai numeri spropositati e da guinness dei primati, ebbe anche il lusso di essere scelto come aereo presidenziale per i voli intercontinentali dei presidenti del consiglio francesi, un apparecchio che ha gettato sicuramente le basi e spianato nuovi standard per la pioneristica aerospaziale.