La suggestiva quanto misteriosa luce proveniente dalla galassia Markarian 177, collocata a 90 milioni di anni luce da noi, deriverebbe in realtà dall’espulsione di un buco nero in seguito ad un violento scontro tra galassie: ad identificarla è stato il telescopio spaziale Swift che lavora per conto della NASA e che ha compiuto da poco dieci anni. Un contributo significativo alla missione di Swift è dato anche dal nostro Paese mediante l’impegno dell’Agenzia Spaziale Italiana e l’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Tale telescopio-satellite è stato lanciato da Cape Canaveral il 20 novembre 2004, con l’obiettivo primario di immortalare le esplosioni più potenti che avvengono nell’Universo: in effetti Swift ha dato il cambio al “collega” di fabbricazione italiana BeppoMax, posto in quiescenza, nonostante il marchio del Bel Paese sia rimasto a bordo del nuovo telescopio grazie alla tecnologia degli specchi per raggi X. L’attività di Swift è stata senza dubbio fortemente prolifica ed è divenuta un punto di riferimento per l’intera comunità astronomica mondiale, come sottolinea anche Patrizia Caraveo.