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Como: bambina di 18 mesi morta per abusi e maltrattamenti

È successo a Cabiate,  comune della provincia di Como in Lombardia. La piccola Sharon, di soli 18 mesi, era stata trasportata d’urgenza all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove poi è morta. 

A chiamare il 118 sono stati il compagno della madre della bambina, 28enne nato in Romania e residente a Lentate sul Seveso, e la nonna materna che, rincasata, aveva trovato la nipotina riversa a terra nel proprio vomito.

Il 28enne e la madre di Sharon convivevano ormai da 3 mesi, è spesso era l’uomo a prendersi cura della bambina quando la madre era via per lavoro.

L’uomo, dopo aver chiamato i soccorsi, avrebbe raccontato loro, e successivamente anche ai carabinieri, di un incidente domestico, avvenuto ad inizio gennaio, con una stufetta elettrica poggiata su un mobile e che la bambina aveva tirato a sé mentre giocava.

Sempre secondo l’uomo, la bambina sembrava stare bene inizialmente, sentendosi male solo in un secondo momento.

Ma con l’arrivo dell’autopsia il racconto dell’uomo non regge. A smascherare gli abusi sono stati proprio i risultati della consulenza medico-legale, secondo cui la piccola Sharon era stata più volte e ripetutamente violentata e maltrattata nelle giornate da sola, nella sua casa di Cabiate, con il compagno della madre.

A nulla è servito al 28enne simulare un incidente domestico. L’uomo è stato, infatti, accusato di violenza e maltrattamenti che hanno avuto come conseguenza la morte della piccola Sharon. 

I risultati dell’autopsia, resi noti dalla Procura di Como, inducono gli inquirenti a credere che la piccola sia stata picchiata non solo il giorno della sa morte, ma anche in altre circostanze, quando la piccola sarebbe stata anche violentata.

Il gip del tribunale di Como, con così tante e gravi prove di colpevolezza, ha accolto la richiesta esposta dalla misura cautelare nei confronti dell’uomo, che al momento si trova in carcere.