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Coca-Cola, nel 1886 diviene una bevanda analcolica

Il 13 ottobre 1886 la Coca-Cola (nota anche come “Coke“, in particolare negli Stati Uniti) diviene ufficialmente una bevanda analcolica.

Inventata dal farmacista americano Stith Pemberton ad Atlanta (Georgia), l’8 maggio di quello stesso anno, prevedendo un utilizzo completamente differente. Infatti la bibita più famosa del mondo era stata ideata, inizialmente, per curare il mal di testa e per combattere la stanchezza.

Il primo nome scelto fu “Pemberton’s French Wine Coca“. Si trattava, infatti, di una variazione del cosiddetto “vino di coca” (chiamato anche “Vin Mariani”), era dunque una miscela di vino e foglie di coca, che si era diffusa in Europa ed era stata creata dal farmacista Angelo Mariani. L’alcol venne sostituito con un estratto delle noci di cola, una pianta tropicale considerata non dannosa per la salute.

L’inventore della Coke, Stith Permberton, non immaginava che la bevanda avrebbe avuto successo a livello mondiale. L’ironia della sorte ha voluto che Pemberton non avesse fortuna dall’investimento di questo progetto; si ritrovò sommerso di debiti, tanto da essere costretto a vendere diritti e formula al miliardario americano Asa Candler, per la cifra di 2.300 dollari.

Dagli anni Venti, poi, la bevanda ha raggiunto la diffusione della quale siamo tutti a conoscenza. La concorrente principale della Coca-Cola è la Pepsi. Nel 1960 compare la versione in lattina e nel 1980 anche quella in bottiglia PET.

Un dettaglio molto importante è il legame tra la Coca-Cola e Babbo Natale. Infatti, la bibita ha contribuito alla costruzione della sua immagine. Dopo numerosi disegni che si sono susseguiti nel corso del tempo, la figura di Babbo Natale ha raggiunto – tramite la pubblicità della bevanda – il suo aspetto definitivo. L’uomo anziano, dalla barba bianca – vestito di rosso – è entrato nelle case di grandi e bambini. L’azienda ha introdotto questo nuovo personaggio, grazie alla matita dell’illustratore Haddon Sundblom, nel dicembre 1931.