Per il 14 novembre, i Cobas hanno convocato lo sciopero generale di tutto il lavoro dipendente, pubblico e privato.
Come si legge in una nota dei Cobas, lo sciopero è stato indetto anche da CUB, USI e ADL Cobas, ma la protesta sarà generalizzata e sociale, perché vi parteciperanno anche “numerose strutture dei Centri sociali e del territorio, comitati e coordinamenti dei precari, organizzazioni studentesche nazionali e locali” e “parti significative del piccolo lavoro autonomo, schiacciato dalla crisi quanto quello dipendente, i giovani delle partite IVA e delle decine di tipologie di precariato, e pure chi non può scioperare nelle forme tradizionali, chi non ha neanche un contratto o che addirittura lavora gratuitamente”.
Per quanto riguarda la scuola, si sciopererà “contro il Piano Renzi, i presidi-Marchionne con il potere di assumere e licenziare, l’abolizione degli scatti di carriera sostituiti da miseri scatti di presunto merito, l’ingresso delle imprese negli istituti scolastici, il Sistema di valutazione nazionale con i grotteschi quiz Invalsi”.
I Cobas rivendicano “l’assunzione di tutti i precari/e docenti ed Ata che lavorano da anni nella scuola, 300 euro mensili netti per docenti ed Ata a parziale recupero di quanto perso con il blocco dei contratti, l’immediato pensionamento dei Q96, la gestione collegiale degli istituti, un serio aggiornamento dei docenti mediante anno sabbatico”.
Gli studenti – con gli hashtag #scioperosociale, #iovoglio e #14n – hanno lanciato sui social network una foto-nomination, incrociano le braccia e ribaltano i propri banchi, invitando a partecipare allo sciopero dei Cobas.
Secondo Danilo Lampis (coordinatore Nazionale Uds, Unione degli Studenti) “il Governo Renzi con La Buona Scuola, la Legge di Stabilità, lo Sblocca Italia e il Jobs Act sta distruggendo il diritto allo studio e precarizzando definitivamente il mondo del lavoro”.
Il 14 novembre, lo sciopero dei Cobas prevede cortei a livello regionale e provinciale, ma anche sit in e picchetti durante l’intera giornata.