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sabato, 30 Settembre 2023

Ciro Colimoro, capitano della municipale muore in auto

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Eva Maria Pepe
Eva Maria Pepe
Laureata in Lettere classiche, ama l'arte, la letteratura, i viaggi. Il suo più grande sogno è diventare scrittrice.

Un pomeriggio di agosto. Una passeggiata nel quartiere Fuorigrotta. Sembra un giorno come tanti ma è stato fatale per Ciro Colimoro, 66 anni, capitano della Polizia Municipale presso l’Unità operativa Scampia-Piscinola.

È accaduto ieri pomeriggio. Mentre era alla guida della sua auto, il capitano si è sentito male. Probabilmente un infarto. Subito la sterzata repentina e l’incidente con l’automobile che era davanti. È accaduto in viale Augusto, al centro di Fuorigrotta. I passanti e gli altri automobilisti hanno subito chiamato i soccorsi, ma purtroppo il capitano non ce l’ha fatta. Colimoro è morto sul colpo. La circolazione è rimasta bloccata per molte ore per permettere il trasporto della salma.

Ciro Colimoro era anche Dirigente del reparto motociclisti dell’unità Piscinola – Scampia, nonché reparto di infortunistica stradale. I colleghi lo descrivono come un uomo generoso e caparbio. Ciro è stato un grande lavoratore soprattutto quando ha lavorato nel reparto, tra il 2011 e il 2012. Infatti riuscì a sequestrare rifiuti radioattivi nel quartiere Vomero e sequestrò una discarica di circa 20000 metri quadrati di amianto sgretolato. Non possiamo dimenticare le grandi operazioni per il controllo delle immissioni di reflui fognari direttamente in mare da parte di alcune attività. Si occupò anche di rifiuti ospedalieri smaltiti in maniera difforme alle normative, sversamenti illeciti e discariche abusive.

”Uomo molto buono e disponibile. Sempre molto attento ai problemi della nostra città e dell’ambiente in modo particolare.” dice Ciro Esposito, comandante della Polizia Municipale di Napoli. ”Abbiamo vissuto insieme tante esperienze ed ero sicuro della sua professionalità, proprio per questo gli avevo affidato il comando di Scampia, un quartiere in cui stava svolgendo lavori e servizio egregi. Non posso credere a quanto accaduto anche perché ci eravamo visti al comando proprio questa mattina. Tutto il corpo si stringe attorno alla sua famiglia ed al suo ricordo.”

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