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Cinema: le nuove norme per ripartire in sicurezza

Cinema, in questi giorni, nella cosiddetta fase 3, molte sale cinematografiche si preparano a riaprire, il prossimo 15 giugno, tra nuove disposizioni, e polemiche.

Riapertura cinema, l’uso della mascherina in sala non convince tutti

Sicuramente ciò che fa più discutere è l’utilizzo della mascherina in sala, durante la visione.  In questa ottica, l’associazione degli esercenti cinematografici (Anec) in una nota, ha sottolineato alcune importanti incongruenze relative alle misure sanitarie volte a garantire la sicurezza in sala.

In tutta Italia, si dibatte circa le nuove regole da rispettare, tra le quali, le più importanti, sono:

  • Il distanziamento di circa un metro, (due poltrone libere ai lati dello spettatore e nella fila avanti; nel caso in cui ci si accomoda accanto a parenti, le poltrone da lasciare libere, aumentano, a scalare).
  • Riorganizzazione degli spazi di accesso e di uscita.
  • Il numero massimo di spettatori in sala è 200.
  • Vietato il consumo di cibo e alla vendita al dettaglio di bevande e generi alimentari.
  • All’ingresso misurazione obbligatoria della temperatura corporea, sia al personale sia al pubblico, con divieto di ingresso a coloro che hanno più di 37,5 gradi di febbre.

Nuove norme, il dissenso dell’Anec

Distanziamento, mascherine, e altro ancora, rientrano nelle nuove disposizioni del Governo Conte, affinchè si eviti del tutto il rischio contagio, soprattutto in una fase così delicata come questa che viviamo, nella quale sono ancora tanti gli asintomatici.

“L’attuale situazione epidemiologica e le misure concesse alle altre attività aperte al pubblico permettono di allineare i protocolli per la riapertura dei cinema italiani a quanto disposto in Francia e negli altri Paesi Europei. Auspichiamo che si concretizzi questo percorso, in previsione del prossimo aggiornamento delle linee guida nazionali a cura del Comitato Tecnico Scientifico, permettendo ai numerosi lavoratori ancora a casa di poter tornare a lavoro, evitando peraltro ogni rischio nascente con l’imminente fine della copertura degli ammortizzatori sociali”, sottolinea l’Anec.

In un’ottica che sembra non piacere a tutti, parecchi imprenditori preferiscono non aprire ancora e temporeggiare.

Dunque, una riapertura con tante regole da rispettare, e non un vero e proprio “liberi tutti” come in molti credevano.