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Chi è il Dottor Piccioni: la storia vera del personaggio che ha ispirato la fiction

Chi è il Dottor Piccioni, personaggio che ha ispirato la seconda stagione della fiction Rai DOC — nelle tue mani? L’appuntamento televisivo con Luca Argentero stasera riprenderà con una nuova stagione piena di sorprese. La sceneggiatura, anche quest’anno, sarà ispirata alla storia vera di Pierdante Piccioni, un medico che, a causa di un incidente nel 2013, ha perso 12 anni della sua memoria. La sua vicenda ha interessato profondamente gli spettatori e generato molta curiosità.

Il Dottor Piccioni, per la seconda stagione, ha avuto parte attiva nella scrittura della sceneggiatura ispirata anche dalla pubblicazione del libro sulla sua esperienza dopo l’incidente intitolato Meno Dodici. La fiction Rai, quest’anno, inoltre, affronterà il difficile tema della pandemia da Covid-19. Tema che è molto vicino al Dottor Piccioni, in prima linea per la lotta al Coronavirus.

Nonostante la perdita della memoria, infatti, il medico ha scelto di non abbandonare la sua professione dopo l’incidente; di seguire corsi di aggiornamento per riprendere ad occuparsi dei pazienti ed esercitare.

Chi è il Dottor Piccioni: l’incidente e la perdita della memoria

Nel 2013 il Dottor Pierdante Piccioni era Direttore dell’Unità di Pronto Soccorso all’ospedale di Lodi e consulente del Ministero della Salute. Un uomo dedito profondamente alla sua professione che vive un’eventualità davvero dolorosa e fuori dal comune.

Sulla tangenziale di Pavia, il medico viene coinvolto in un grave incidente. Trasportato in ospedale d’urgenza e non più in pericolo di vita, entra in coma. Al risveglio, però, non è più lo stesso: 12 anni della sua vita sono spariti nel nulla. Si è risvegliato in un mondo che non conosce e con persone che ricorda, sì, ma in modo diverso. Ha fatto fatica a riconoscere i suoi figli, ormai ventenni, poiché li ricordava ancora bambini. Il medico, dopo il coma, si è risvegliato convinto di essere nel 2001, ben 12 anni in meno dalla data dell’incidente.

Inizia, quindi, grazie ad una ferrea forza di volontà, il percorso per riappropriarsi della sua vita. Sostiene di essersi innamorato della moglie per la seconda volta e di averla riscoperta, a causa dell’incidente, come una persona completamente diversa. Non abbandonerà mai la professione medica. Il medico è, tutt’ora, in prima linea per la lotta al Coronavirus.

 

 

 

 

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.