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Charlie Hebdo, via al processo a Parigi

Charlie Hebdo, via al processo.Il Comune di Amatrice nel 2016, aveva intentato un’accusa per diffamazione il famoso giornale satirico, che ” sbeffeggiava” gli italiani durante il tragico terremoto.Alla querela italiana partita proprio nel 2016 si aggiunse quella francese, che nel novembre dello stesso considerò la vignetta incriminata, ingiuriosa e diffamante.

Vignetta che rappresentava tre vittime del terremoto, descritte e appellate come ” pennette gratinate” , ” pennette al pomodoro” e ” lasagne” sepolti e feriti sotto le macerie dal terremoto.

Charlie Hebdo ora come allora, difende d’altra parte la libertà d’espressione, ma la posizione dell’ambasciata francese è sempre stata chiara, scostandosi senza riserve da quanto espresso da ” Charlie”  <<il disegno di Charlie Hebdo non rappresenta in nulla la posizione della Francia>>. 

La seconda vignetta uscita dopo la denuncia, aizzò nuove caustiche polemiche. Essa infatti mostrava una vittima sepolta sotto le macerie che dichiarava “Italiani, non è Charlie Hebdo che costruisce le vostre case, è la mafia!”.

Il sindaco e il Comune tutto ritengono ancora oggi entrambe le vignette satiriche offensive non solo per le vittime del terremoto, ma per tutti gli italiani che hanno vissuto con dolore quell’evento traumatico.

Come riporta l’Ansa, il giornale satirico, duramente colpito nel 2015 dall’attentato jihadista si è sempre difeso a spada tratta, invocando sia libertà d’espressione che di satira.

La vicenda resta comunque ancora oggi piuttosto controversa. Nel 2016 molti espressero opinioni in merito, anche Roberto Saviano che in una dichiarazione a caldo sulla vignetta, invitava  a riflettere sul fatto che quel tipo di satira poteva sì colpire nel vivo, i cuori di quanti in quella tragedia avevano perso tutto, ma da un lato era veicolo di un messaggio che puntava il focus, non sul danno naturale, ma sugli abusi edilizi. Sulla seconda vignetta in cui si citava la mafia, Saviano non apprezzò, soprattutto per il rischio di rendere superficiale una questione che meritava riflessioni più approfondite.