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Champions Napoli – Le cassandre portatrici di sventure

Il mare dei rimpianti.

Sicuramente sarebbe stato quasi logico aspettarsi di più da una serata che vedeva impegnato il Napoli di Carlo Ancelotti, che di questa competizione è uno dei padroni assoluti, avendone vinte ben tre con due squadre diverse (Milan, Real Madrid), ma all’indomani della trasferta in terra di Serbia, nella prima partita del girone di Champions League, contro i campioni della Stella Rossa, i musi lunghi e gli oracoli catastrofici in sede di pronostici nella città partenopea, sono così tanti, che sembrano abbiano oscurato anche il sole in questo proseguo post apocalisse da “zero a zero” che sembra abbia già distrutto i sogni europei della squadra, alla sua prima apparizione.

E’ vero che il risultato  non induce all’ottimismo, è vero che la squadra non sprigiona  energia da tutti i pori ed è vero che coloro che hanno davanti agli occhi le prestazioni dell’anno passato, fanno fatica a seguire le gesta e i movimenti che la squadra fa in questo inizio stagione ma, nonostante tutto, è davvero prematuro prenotare messe a lutto per una creatura, il Napoli di quest’anno, ancora troppo giovane e con troppi esami ancora da preparare.Si, perché dopo sole cinque partite ufficiali, di cui tre vinte contro avversari molto ostici in campionato, le reali capacità degli azzurri,se proprio ci si deve esporre, inducono più all’ottimismo che al suo esatto contrario.

L’ inizio di qualsiasi squadra, con un nuovo progetto tecnico è inevitabile che paghi qualcosa in termini di risultati, o quanto meno in prestazioni, se poi si aggiunge che è cambiata totalmente anche l’impiego della rosa, in termini numerici (molti di più i giocatori coinvolti ed impiegati in squadra, come da indicazione della società) allora ecco che i difetti, che pur si sono notati in questa fase della stagione, appaiono tranquillamente fisiologici.

Questo non è il tempo delle critiche, ma è quello di assistere curiosi alla crescita della “creatura” di ancelottiana paternità, che probabilmente potrebbe non essere spettacolare, come quella dell’ultimo genitore passato ai palcoscenici d’oltremanica, ma a dispetto dei rimpianti potrebbe essere più vincente.