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Cellule staminali, riparata la cornea

Una donna di circa quarant’anni affetta da una malattia che porta alla perdita delle cellule staminali che naturalmente andrebbero a rigenerare la cornea è stata sottoposta ad infusione di cellule staminali riprogrammate, al fine di sopperire alla mancanza congenita.

La condizione di assenza delle suddette provoca infatti un progressivo offuscamento della visione e può sfociare nella cecità. La donna, dopo l’operazione, ha constatato un netto miglioramento della vista, quasi immediatamente.

La cornea è una membrana che ricopre la parte anteriore dell’occhio, nonché primo strato che viene attraversato dalla luce. Data la sua funzione, atta a garantire il passaggio dei raggi luminosi ed una la loro prima focalizzazione sulla retina, è priva di vasi sanguigni.

In condizioni di serio danneggiamento, risulta essere necessario ricorrere al trapianto, dovendo attendere le relative interminabili liste di attesa.

Ma ci sono soluzioni attualmente in fase di sviluppo e test, tra di esse spicca la ricerca portata avanti dai ricercatori dell’Università di Newcastle, il loro obiettivo è quello di realizzare cornee da poter trapiantare grazie alla stampa 3D.

Dopo aver creato il prototipo hanno continuato a svilupparne la tecnica di creazione fino a giungere a quella che loro stessi chiamano “stampa 4D”, con la realizzazione di strati di cellule corneali a partire da cellule staminali pluripotenti indotte.

Quest’ultime vengono ottenute grazie ad una riprogrammazione di cellule differenziate, solitamente cellule somatiche adulte, in modo che, una volta convertite allo stato staminale, possano differenziarsi nuovamente.

Gli strati sono poi stati trapiantati sulla paziente. L’immediato successo dell’intervento ha portato all’approvazione di altri 4 interventi. Si spera che entro 5 anni questa possa diventare una procedura clinica di routine.

 

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II