Per la primavera/estate 2014 l’amministrazione comunale casoriana ha fatto un grandissimo regalo alla cittadinanza del paese, ha finalmente riaperto lo stadio San Mauro chiuso a metà anni ’90 e caduto nel degrado più totale. La città ha nuovamente il suo stadio.
Lo stadio San Mauro di Casoria è una costruzione risalente agli anni ’70, fin da quegli anni è stato sede delle partite dell’Associazione Calcio Casoria. L’associazione, nata dalla fusione del Casoria con la Juve Arpino, squadra della frazione Arpino contraddistinta dai colori viola e bianco, ha giocato nel corso degli anni ’70 ed ’80 più volte in serie C2. A partire dal 1993 non si hanno più notizie dell’Associazione Calcio Casoria, la città rimane priva della sua squadra di calcio. Lo stadio, prima anche sede della scuola di calcio della medesima associazione, dal 1993 dice addio anche alla sua squadra.
Lo stadio San Mauro, a partire dal 1993, è caduto in disuso ed è rimasto nell’incuria, lasciando la città senza il suo stadio. Per una cittadina come Casoria, già lacerata da tanti problemi, la chiusura dello stadio significava la perdita d’identità territoriale, mentre altri comuni, quali Afragola, avevano il loro stadio: la domenica ci si recava allo stadio per guardare una partita con gli amici sentendosi fieri di vivere in quel posto. A Casoria questo mancava.
Lo stadio fu lasciato nell’abbandono più totale, l’unico modo per visionarlo era affacciarsi ai balconi degli stabili che davano su di esso. Finalmente nel 2014 lo stadio è stato riaperto al pubblico, anche se non vi sono ancora partite di calcio e non vi è ancora la nuova squadra di calcio casoriana. Per i bambini poter andare a giocare in quel posto e correre liberamente diventa momento di piacere, così come per gli adulti che utilizzano il campo per fare jogging; inoltre anche se non funge da vero e proprio stadio, è diventato il polmone verde della città.
La riapertura dello stadio San Mauro è diventato per i casoriani un primo segnale di vero cambiamento, una rinascita che potrebbe contribuire alla rivalutazione della cittadina industriale di un tempo, ora anche attenta ai problemi dell’ambiente.
Ci si augura di rivedere a breve partite nello stadio e di riavere nuovamente la squadra di calcio casoriana per tornare ad esser fieri di dire “sono casoriano“.