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Caso Cospito: occupata l’Orientale di Napoli

Caso Cospito, occupata l’Orientale di Napoli.

Gli studenti hanno appeso uno striscione sulla facciata di Palazzo Giusso: “Contro il 41 bis, Alfredo libero”

L’iniziativa di alcuni studenti attivisti, arriva in seguito all’occupazione della Statale di Milano e della Sapienza di Roma.

Come spiega uno studente del collettivo, “Questa occupazione nasce per prendere posizione contro il 41-bis in solidarietà con la lotta politica di Alfredo Cospito“. Dunque una opposizione al 41bis  del quale si discute da giorni.

Inoltre, uno dei motivi che ha spinto gli studenti ad occupare l’Orientale, è la disumanizzazione delle carceri italiane, dove, secondo quanto ha affermato una studentessa dell’ateneo, viene lesa la dignità  umana.

Ricordiamo che Alfredo Cospito, è stato condannato per aver gambizzato l’ad di Ansaldo Nucleare e aver organizzato un attentato a una scuola dell’Arma dei carabinieri nel cuneese; si trova al 41 bis dallo scorso maggio per una decisione della  Guardasigilli Marta Cartabia.

Il 41bis o carcere duro, fa discutere per una serie di norme adottate, decisamente più gravose rispetto a quelle “canoniche”. Il regime di 41 bis infatti, prevede una serie complicata di restrizioni in materia di limitazioni nei colloqui, nelle telefonate, nella corrispondenza.

L’obiettivo primario di questa tipologia di carcere è quella di impedire il passaggio di informazioni,  ordini o di ogni altro tipo di comunicazione tra i detenuti e le organizzazioni di appartenenza nel territorio.

Il caso Cospito fa discutere e divide l’opinione pubblica, ma anche i vari partiti politici.
L’occupazione dell’ateneo napoletano, nel cuore della città, fa riferimento proprio a tutto ciò, così come hanno spiegato dei rappresentanti. Una occupazione volta non solo a far sentire la propria voce contro il 41bis, ma per farsi ascoltare dall’attuale classe politica. La decisione di occupare l’università è arrivata in seguito ad una assemblea convocata dal Collettivo autorganizzato universitario.

Di fronte ad un governo di estrema destra ed incline alla repressione di ogni forma di dissenso, diventa sempre più importante prendere posizione, anche all’Università. Ha dichiarato una studentessa.