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Carolina Bonaparte inaugura l’osservatorio di Capodimonte

Carolina Bonaparte, sorella minore di Napoleone il 4 novembre del 1812 inaugurò l’Osservatorio astronomico di Capodimonte ponendo simbolicamente la prima pietra.

Carolina Bonaparte era la moglie di Gioacchino Murat, il quale era assente alla cerimonia del 4 novembre 1812 in quanto in quel periodo era impegnato nella poco fortunata battaglia di Russia.

Infatti, la sorella di Napoleone presenziò alla cerimonia, accompagnata dal ministro degli interni Giuseppe Zurlo.

Il promotore del progetto dell’Osservatorio astronomico di Capodimonte fu Federigo Zuccari, il quale era anche il direttore dell’osservatorio astronomico denominato “Specula di San Gaudioso”, fondato da Giuseppe Bonaparte, che era il fratello più grande di Napoleone.

Pertanto, Zuccari chiese a Murat la concessione del progetto e quest’ultimo concesse la realizzazione vicino la Reggia di Capodimonte, in particolare sulla collina Miradois.

Fu scelta tale posizione, in quanto la collina Miradois si trovava a 150 metri dal livello del mare.

Tuttavia, è doveroso evidenziare che Zuccari morì nel 1817 nel quartiere di Barra, non riuscendo così a vedere l’opera completata.

L’opera dell’Osservatorio astronomico di Capodimonte, iniziata il 4 novembre 1812  fu terminata nel 1819, periodo storico in cui a Napoli era tornato il re Ferdinando di Borbone divenuto sovrano delle Due Sicilie dopo il trattato di Casalanza.

È dello stesso anche anche la prima osservazione astronomica, che verrà fatta in data 17 dicembre 1819 grazie all’astronomo Carlo Brioschi.

Egli osserverà la stella Cassiopea.

Dunque, l’Osservatorio astronomico di Capodimonte, inaugurato il 4 novembre 1812, è una struttura ricca di storia, che ancora oggi risulta essere molto importante.

Inoltre, è importante sapere che questo edificio fu il primo fabbricato in stile neoclassico presente in città.

Inoltre, è importante sottolineare che oggi tale struttura rappresenta l’INAF, ovvero la sezione napoletana dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Quest’ultimo è il principale ente di ricerca pubblico italiano per l’astronomia e l’astrofisica.

Infatti, l’INAF raggruppa tutte le eredità storiche e culturali degli osservatori astronomici e degli istituti italiani già presenti nel CNR.