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domenica, 2 Aprile 2023

Il carbone attivo vegetale: regolamenti e limitazioni

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Dopo aver superato le prime perplessità iniziali, questo alimento in particolare ha registrato un incremento delle vendite da quando è entrato in commercio nei forni: l’impasto al carbone vegetale. Impropriamente, il composto, è stato comunemente denominato “pane” e ciò ha fatto mobilitare sospetti sulla possibile cancerogenicità del prodotto.

 pane-nero-carbone-attivo-vegetaleIn merito, con una nota diffusa il 22 Dicembre scorso,  il Ministero della Salute ha chiarito  che è ammissibile la normale distribuzione di un “prodotto della panetteria fine” aggiungendo ai soliti ingredienti quali acqua, farina e lievito anche una dose di carbone vegetale, conosciuto con la sigla E153, ovviamente nel rispetto delle quantità  approvate dalla regolamentazione europea. Non è ammissibile, invece, denominare il prodotto come pane,  tantomeno elencarne sull’etichetta  gli effetti benefici, ormai noti, delle proprietà del carbone vegetale come ad esempio attenuare l’aerofagia nella pancia, o più in generale, i disturbi del metabolismo e gli stati di gonfiore addominale.

pillole aò carboneSebbene il carbone vegetale veniva già precedentemente utilizzato sotto forma di compresse per alleviare i sintomi delle patologie intestinali croniche ed occasionali, si è scoperto che le sue proprietà benefiche non si alterano durante la cottura, per questo può essere introdotto fra gli ingredienti degli impasti lievitati (dolci, pizze, focacce) oltre che nei formaggi aromatizzati non stagionati e nella mostarda di frutta, senza lasciare insoddisfatto il palato. L’indicazione, però, andrebbe accompagnata dall’informazione al consumatore che l’effetto benefico si ottiene con l’assunzione di 1g di carbone attivo  almeno 30 minuti prima del pasto e di 1g subito dopo il pasto.

Un comunicato ASSIPAN – Associazione italiana panificatori – ha sottolineato il regolamento 1129/2011 che  inserisce il carbone vegetale nella categoria dei coloranti naturali ed in quanto tale non può entrare a far parte degli ingredienti del “pane” come l’abbiamo sempre inteso. Chiarita questa limitazione d’etichetta, l’E153  può essere utilizzato nella fabbricazione di prodotti a scopo alimentare. Infatti, nei diversi provvedimenti che disciplinano il settore, il nero vegetale come altre 15 sostanze è stato raggruppato ed indicato come Gruppo II: coloranti alimentari autorizzati quantum satis, (q.b.) ad ottenere l’effetto total black che lo contraddistingue.

Sebbene il suo impiego non ha particolari controindicazioni, il caso del carbone vegetale desta ancora curiosità poiché i pareri sui benefici sono abbastanza confusionali. Possiamo, però, concludere riportando alcuni studi sulla capacità assorbente del carbone attivo vegetale. Infatti, non solo favorisce l’espulsione del colesterolo “cattivo”, ma le proprietà assorbenti di questo composto lo rendono efficace anche nel caso in cui a scatenare il problema intestinale sia l’uso della pillola anticoncezionale. In questo caso, però, il carbone deve essere assunto 12 ore prima o 3 ore dopo il contraccettivo.

In foto, comunicato ASSIPAN.

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