giovedì 25 Aprile, 2024
13 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

Capperi: come realizzare delle gustose frittelle

I capperi non piacciono a tutti, ma spesso si crede erroneamente che si possano utilizzare esclusivamente all’interno delle insalate o per condire il tradizionale “sugo al pomodoro”.

In realtà i capperi si possono utilizzare anche per altre preparazioni, semplici, originali e gustose al tempo stesso.

Tra queste, riscuotono molto successo le frittelle: un’idea ottima da mangiare come antipasto.

Per preparare le frittelle o zeppoline, come sono chiamate anche in dialetto napoletano, bisogna anzitutto preparare l’impasto. Essendo questa una ricetta molto versatile, che ben si presta anche a quanti mangiano vegano, la pastella può essere preparata come si preferisce. Ognuno ha la propria ricetta.

Gli ingredienti tradizionalmente utilizzati sono:

100 g di capperi freschi (70-80 se sotto sale);
1 uovo;
80 g di farina 0;
100 ml latte intero;
Olio di semi.

Realizzato l’impasto, si uniscono i capperi, naturalmente dissalati, precedentemente sciacquati con abbondante acqua e si procede mescolando dall’alto verso il basso con delicatezza.

Se si utilizzano le uova bisogna effettuare movimenti circolari in modo da non smontare tutto.

A questo punto, in una padella capiente far scaldare olio preferibilmente di semi; quando avrà raggiunto la giusta temperatura (la si può controllare con uno stecchino in legno che immerso leggermente nell’olio, provocherà delle bollicine). 

Le zeppoline saranno pronte in pochi minuti; durante la cottura è opportuno farle dorare uniformemente. Cotte a puntino, prelevarle con una schiumarola e farle asciugare su un foglio di carta assorbente da cucina.

Ad Ischia qualche massaia rivela che la ricetta “antica” prevede che le frittelle ancora calde, una volta cotte, siano spolverizzate con un pò di zucchero; ciò contribuirà a creare un effetto “rustico” che si opporrà al sapore dei capperi.

Capperi: benefici e ricette tipiche della tradizione

Ricordiamo che i capperi apportano diversi benefici all’organismo; sono diuretici, aiutano la digestione e la circolazione.

Quello del cappero non è un albero, ma un arbusto ed i suoi non sono frutti ma fiori, ossia boccioli ancora schiusi. La pianta, di colore verde, di piccole dimensioni, cresce sotto forma di cespuglio, tra le crepe dei muri, le cosiddette “parracine” di Ischia; infatti, oramai questo piccolo ma saporito ingrediente si trova in ogni parte d’Italia. 

Il cappero si contraddistingue per il profumo molto intenso che lo caratterizza; ad Ischia ad esempio, quell’odore così particolare si trasforma in una vera e propria esalazione impossibile da definire a parole.

La raccolta avviene rigorosamente a mano nelle ore fresche della giornata (o di buon mattino o al tramonto) tra maggio e agosto, subito salati, oppure messi sott’olio o sott’aceto, per cui si conservano per molto tempo e ne possiamo godere per tutto l’anno.