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Campania: un nuovo atto di omofobia sbarca ad Avellino

Ancora brutte notizie invadono i telegiornali, ancora episodi sgradevoli e ridicoli regnano tra la popolazione. Sono giorni caldi, delicati ed impregnati di sofferenza, quelli che hanno caratterizzato la Regione Campania, ma che in realtà hanno sconvolto l’intera penisola italiana. Maria Paola Gaglione: ciascun individuo è ormai a conoscenza di quello spietato avvenimento, che ha oscurato ogni angolo dei nostri cuori, soltanto citando il nome della povera vittima. La giovane donna di Caivano è stata vinta da un atteggiamento infantile ed irresponsabile del fratello Michele, è stata vinta dall’odio, è stata vinta dall’omofobia.
E purtroppo quest’ultima pare non abbia freni, continua a diffondersi repentinamente tra gli individui, originando astio e disprezzo. A distanza di pochi giorni dall’evento drammatico di Caivano, però, un altro tragico caso ha colpito la Campania: da Altavilla Irpina, infatti, giunge una denuncia di una giovane ragazzina transessuale di 17 anni verso una donna di 45 anni. Atti osceni e azioni ingiustificate hanno contraddistinto l’accaduto nell’avellinese.
Vittima di frequenti oppressioni e soprusi, la 17enne transessuale perseguitata, con numerosi problemi familiari pronti ad affligerla ancor di più, alla fine ha deciso di denunciare il più accanito tra i suoi aggressori. Le violenze e le vessazioni persistono ormai già da alcuni mesi; in alcuni casi, dei telefonini indiscreti sono stati gli strumenti necessari per talune determinate riprese, finendo addirittura nel mondo del web.
L’ultima volta prima della pandemia, scatenata dalla diffusione del Covid-19, intervennero le forze dell’ordine, denunciando altre due donne. Quest’ultime l’avevano combinata grossa: avevano aggredito una ragazza, ma non arrivando alle mani, fu una rissa di carattere verbale, ancora più tagliente e graffiante rispetto a quella tradizionale. La vittima era stata seguita dal Policlinico di Napoli, in Campania, nel percorso del cambio sesso.
Questi comportamenti degli individui sono troppo forti, troppo estremi, che spingono le vittime a patire, a volte in modo eccessivo, queste situazioni. Nata maschio, un anno fa la 17enne è stata perfino costretta a trasferirsi in un’altra città, per non subire le aggressioni costanti di alcune persone, per ritrovare la tranquillità perduta, per ricominciare da zero con l’augurio di non essere più tormentata.
Tra gli individui, autori di attacchi nei confronti della ragazzi, è stata individuata anche una donna di 45 anni, che ora è stata denunciata alla procura di Avellino. Una “punizione” più che giusta, dato che ogni volta che la 17enne si recava in paese per riabbracciare i familiari, si ritrovava investita dagli sputi e dagli oltraggi della 45enne. Ma purtroppo all’odio non c’è mai fine, un grosso pozzo, alla vista senza fondo, nel quale è contenuto una grosse dose di odio: infatti, tra le contestazioni contenute nell’esposto, che ha presentato ai carabinieri, sono presenti anche delle minacce di morte.
Insulti, sputi e addirittura botte, sempre con lo scenario della strada, di fronte a persone che si sono soffermate a guardare, sono rimaste immobili ad osservare lo “spettacolo” e non hanno mosso neanche un dito per difendere la giovane 17enne transessuale. Complimenti a quest’ultima, che ha avuto l’audacia di denunciare il più spietato dei suoi aggressori, con la speranza di voltare pagina, o magari perfino mettere da parte questo libro, contenente atti deplorevoli ed ingiusti nei confronti di individui innocenti ed incolpevoli.