Brutte notizie dallo spazio. I ghiacci terrestri, tormentati dagli ormai noti cambiamenti climatici, continuano a sciogliersi, con conseguenze preoccupanti soprattutto per la calotta antartica. Non sono per nulla rincuoranti infatti i dati rilevati da Cryosat 2, il satellite che nel 2010 venne lanciato dalla base spaziale di Baikonur dall’ESA, l’agenzia spaziale europea. Per circa tre anni quest’occhio spaziale è volato sopra i Poli a circa 720 chilometri d’altezza e, compiendo il giro della terra in circa un’ora e mezza, ha accumulato informazioni su spessore ed estensione dei nostri ghiacci.
La situazione resta molto difficile. Questo almeno stando alle conclusioni tratte da alcuni scienziati dell’università britannica di Leeds e pubblicate su Geophysical Research Letters. Gli studiosi hanno sottolineato come, in circa tre anni di monitoraggio, dal 2010 al 2013 la calotta antartica abbia perso progressivamente circa 160 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Conseguenza? Il mare potrebbe innalzarsi ogni anno di 0,43 millimetri. Altro dato che preoccupa è che si tratta di uno scioglimento che quantitativamente risulta essere raddoppiato rispetto a quello rilevato dalle indagini fatte negli anni precedenti al 2010. Il fenomeno colpirebbe un’area in particolare, ovvero l’Antartide Ovest e, più nello specifico, il settore del Mare di Amundsen, uno dei più controllati perché tra i più sensibili a questo abbassamento che sembrerebbe essere addirittura irreversibile. Qui, a causare la progressiva ritirata dei ghiacci, sarebbero flussi di acque calde oceaniche trasportate nel continente da forti venti. Il dito, naturalmente, è puntato al cambiamento climatico globale.
Si tratta di uno sviluppo preoccupante, almeno stando alle considerazioni di Malcolm McMillan, a capo della squadra di ricercatori britannici. La nuova sfida che aspetta il mondo scientifico è quella di sfruttare questo momento per migliorare la capacità di prevedere i modelli climatici adottando precisi metodi scientifici. Il destino della Terra è incerto. Si ritiene difficile poter prevedere il comportamento futuro dei ghiacciai. Alcune conseguenze potrebbero essere drammatiche. Basti pensare che qualora dovesse verificarsi un abbassamento totale dei sei grandi ghiacciai del mare di Amundsen, il mare si rigonfierebbe, alzandosi di circa un metro. A meno che dallo spazio non arrivino notizie migliori.