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mercoledì, 27 Settembre 2023

Esempio nazionale

Bella serata di calcio, ieri a Zenica, non solo per l'Italia, che ha vinto 3-0, ma anche per il bel clima che si è creato sugli spalti.

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Mancini e la sua nazionale hanno offerto, gentilmente, un break ai calciofili napoletani “vittime” dei fatti avvenuti nell’inizio stagione della squadra del golfo ed è stato un piacere per tutti, rilassarsi con il calcio poco angoscioso dei ragazzi del C.T. che giocano come mangiano, semplicemente, con la gioia di chi apprezza le soddisfazioni che sa regalare una partita di pallone. Se l’avversario non era dei migliori, poco male; oggi tutte le squadre possono, comunque, creare problemi e la Bosnia che tecnicamente è molto dotata -Dzeko e Pjanic fanno parte della selezione- non perdeva tra le mura amiche da ben quattro anni. Ci sono, perciò, solo buone notizie per i supporter dell’Italia, che continua ad inanellare record, vittorie e prove ben auguranti, tanto che, entrata a far parte tra le sei teste di serie per il prossimo europeo, comincia a pretendere anche una parte dei favori del pronostico per il titolo continentale, legittimamente guadagnati sul campo. Dalle nostre queste parti invece, ci si arrovellava ancora per gli ammutinamenti, i capri espiatori e le punizioni esemplari che dovrebbero seguire ad una grave fuga dal ritiro,  ignorando che a circa settecento chilometri, in linea d’aria, a Zenica, uno degli insubordinati, Lorenzo, il “Masaniello ratificato” correva, calciava e segnava un gran gol, che sanciva la serenità raggiunta lontano dal paese del sole e dei veleni; veleni che nemmeno alla corte dei Borgia e le sapienti mani della bella Lucrezia sapevano confezionare.  Se una cosa c’è, che il Napoli calcio (tutti i facenti parte, pure il magazziniere) può rubare alla filosofia della nazionale azzurra di questo periodo è l’armonia tra tutti gli elementi, facenti parte del gruppo; le azioni dei singoli rivolte al bene comune, le dichiarazioni pacate, il rispetto per le esigenze degli individui ma in funzione dell’interesse collettivo, posto avanti a tutto e tutti. Nella partita di ieri, le scene che sono seguite ai gol azzurri contro i bosniaci hanno messo di buon umore i telespettatori a casa e finanche quelli sugli spalti; Belotti, dopo il suo gol , andava ad abbracciare il rivale di reparto Immobile, quello che dovrebbe contendergli il ruolo in attacco e ad un certo punto i tifosi di casa hanno applaudito la squadra rivale, dopo il terzo gol, tributando scrosci di applausi ai protagonisti della vittoria italiana, Bernardeschi e Insigne in primis, al momento delle sostituzioni. Una serata corroborante per che ama il fair-play, anche nel calcio, lontana dalle tensioni del campionato, che si respirano non solo all’ombra del Vesuvio, ma nell’intero paese; una crisi di buoni contenuti e di esempi costruttivi; una crisi che ad onta del bel colore verde dei terreni di gioco lascia poche speranze ai messaggi di buoni sentimenti che dovrebbe trasmettere uno sport. Il club Italia, oggi riesce a dare tutto questo. Quindi grazie.

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