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Calcio e soldi: 7 squadre senza sponsor

Parliamo dello sport più seguito al mondo, il calcio, una delle roccaforti economiche più sopravvalutate al mondo, l’ambiente business con più ‘papponi’: introiti lucrosi e ‘magna magna’ sminuiscono il concept agonistico alla base di questo sport. I calciatori vengono pagati molto più degli altri sportivi e le scommesse legate al calcio impazzano sempre più.

Sembra che questo sia stato chiamato “l’anno zero del calcio italiano”, in quanto le speculazioni finanziarie sembrano volgere al termine. Dalla prima giornata di campionato sono 7 le squadre a non avere sponsor ufficiali: Roma, Sampdoria, Lazio, Genoa, Fiorentina, Palermo e Cesena. Una situazione imprevista e senza precedenti. Prima di tutto le maglie hanno perso il valore ‘inestimabile’ che avevano un tempo e gli sponsor rimasti cercano ogni anno soluzioni diverse per invogliare il tifoso ad acquistare la maglia indossata dal loro idolo… ma non basta.

Se inizialmente il Barcellona e l’Athletic Bilbao erano le squadre che volutamente non avevano sponsor per non ‘sporcare’ le maglie, ad oggi anche loro hanno avuto la necessità di farsi ‘marchiare’.

Per le squadre italiane i motivi sono diversi: lo snobbismo, per esempio, ha spinto la Roma a rifiutare un’offerta da 5 milioni di euro dalla compagnia aerea turca in quanto la loro maglia dovrebbe valere almeno 10 milioni di euro; per la Fiorentina invece è sfumato l’affare con Mazda e Genoa e Samp, con i cambi dirigenziali, sono ancora alla ricerca di introiti imprenditoriali.

Indubbiamente i costi delle maglie hanno la loro parte di colpa, in tempi di crisi 70 € di maglietta numerata non rincuorano le menti e entra in gioco il mercato nero con i falsi a buon mercato.
A onor del vero anche in Italia si segnano dei record, erano circa 10 anni che non si vedevano squadre con 2 sponsor, in Francia per la precisione, mentre in Italia la formula delle due entrate è più recente e a ‘goderne’, ad oggi, sono Napoli e Torino; rispettivamente con Lete e Garofalo per il Napoli, Beretta e Suzuki per il Toro.

Il Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, tiene legati i suoi calciatori al cospetto di finti movimenti pubblicitari: gli spot a cui possono partecipare devono passare sotto il controllo del patron. Lo stesso De Laurentiis, qualche anno fa, propose di dar vita ad un unico campionato europeo che avrebbe abbattuto le differenze calcistiche tra gli stati, dando così la possibilità agli sponsor di non doversi sentire legati ad una maglia oppure scegliere di sponsorizzare le squadre estere perchè in Italia c’è crisi. Nessuno lo ascoltò e ora la Serie A muore lentamente senza più appeal; e senza più etica e soldi le ‘aziende’ calcistiche faranno a botte per accaparrarsi l’imprenditore di turno.