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Napoli Juve 1-2 nel segno di Rocchi!

Napoli sconfitto a Fuorigrotta dalla Juventus, in una partita in una partita che lascerà molti strascichi e polemiche per alcune decisioni arbitrali discutibili. Una espulsione affrettata e successive decisioni non proprio condivise dal popolo partenopeo, hanno lasciato un segno indelebile, marchiando una partita e soprattutto una competizione,  nata con tutt’altri auspici.

Nel palo di Insigne si infrangono i (residui) sogni del popolo partenopeo e le speranze degli sportivi della intera serie A, aggrappatisi, si fa per dire,  alla possibilità che un risultato positivo degli azzurri, in uno ad un momentaneo appannamento degli juventini, potesse dare  nuovo smalto ad un campionato ormai segnato.

A nulla è valsa una prestazione garibaldina dei napoletani, scesi in campo con le migliori intenzioni marginalizzate e frustrate però da un cartellino rosso, esibito a Meret, successivo ad un tuffo di Cristiano Ronaldo, degno del miglior Greg Louganis. Quando si dice campioni si nasce.
Ad onor del vero anche una vittoria del Napoli, molto probabilmente non avrebbe mutato le sorti del campionato, quel che contava infatti era ben altro. In gioco vi era la vittoria dello sport e i valori che contraddistinguono lo stesso.
La partita comincia bene i presupposti ci sono tutti, pubblico numeroso e caldo, cori di incoraggiamento, campo di giuoco perfetto, atleti tirati a lucido e motivati a ben figurare. Purtroppo l’incognita Rocchi, risulterà la variabile impazzita e imprevedibile.
Al minuto 25 il fattaccio. Retro passaggio corto di Malcuit al portiere, Ronaldo si avventa sulla palla e costringe Meret ad uscire dalla porta, con il portoghese che percepisce un fallo e si lascia cadere.
Rocchi non ha un momento di esitazione e fischia il rosso diretto all’estremo difensore napoletano, assegnando un calcio di punizione ai bianconeri.
Sono momenti difficili in una fase delicatissima dall’incontro, dove in sostanza si decidono le sorti di  un campionato. A nulla valgono gli inviti assai composti degli azzurri, a procedere ad una consultazione al Var, l’arbitro infatti è irremovibile e dal labiale riferisce si dichiara essere certo del tutto e di avere  visto chiaramente il fallo. Allo sconsolato Meret, non rimane quindi che prendere la via dello spogliatoio,  mentre il mister fa subentrare Ospina al posto di Milik.
Azzurri  i  10 uomini e con la scure di un  calcio di punizione in favore della Juve in una posizione favorevolissima allo specialista Pjanjc. Lo slavo non tradisce le aspettative e realizza con la partecipazione della barriera azzurra che non  salta, memore forse  dello scherezetto di Milik che su analoga punizione, segnò ingannando i giocatori con un pallone calciato a filo d’erba. 1-0 per la Juventus.
Gli Azzurri hanno una reazione di orgoglio e immediatamente dopo, con un lancio perfetto è  Fabian Ruiz a servire un indomito Zielinski, che si lascia un paio di avversari aggrappati alle caviglie e galoppa nell’area avversaria fulminando il portiere con un Tiro preciso, forse troppo,  che si stampa sul palo alla sinistradi uno spiazzato Szczesny, strozzando in gola l’esultanza del pubblico partenopeo.
Sarà il primo dei tre legni che gli uomini di Ancelotti colpiranno nel corso della gara, segnale premonitore del futuro che vede gli juventini “perseguitati” dalla fortuna.
Gli azzurri sebbene accusino il colpo  sono decisi e non manifestano alcuna stanchezza, continuando ad attaccare alla ricerca del pari. La Juve sorniona, però  non cede ma attende il momento giusto e questo accade al 39′. Bernardeschi crossa dalla destra e trova Emre Can, a cui non oppone resistenza Hysaj  lasciato però nell’occasione colpevolmenfe solo contro tre bianconeri.Lo juventino colpisce così di testa e non lascia scampo a Ospina, realizzando la rete del raddoppio.
A questo punto con i partenopei sotto i due reti e con il morale sotto i tacchetti, per la  juve è partita facile e giocando come il gatto con il topo,  i torinesi, conducono  la gara in una fase di stanca facendo terminare così il primo tempo.
Nella ripresa Ancelotti si gioca il tutto per tutto e fa entrare subito Mertens, al posto di Malcuit, totalmente in confusione dopo l’errore iniziale  e responsabile anche del raddoppio, non avendo fornito la giusta collaborazione al compagno Hysaj, lasciato solo in mezzo a tre bianconeri.
Il  Napoli parte quindi in un generoso attacco,  sulle ali dell’incitamento di un pubblico davvero meraviglioso, quando al 47′ l’episodio che sembra possa riaprire la partita. Fallo di mano volontario di Pjanjc già ammonito, con Rocchi che tira fuori il secondo giallo e conseguente espulsione. Ristabilita la parità numerica gli azzurri si lanciano in un vero e proprio, attacco all’arma bianca.
La Juve annichilita dalla veemenza azzurra è  incapace di reagire e  subisce passivamente il pressing asfissiante dei ragazzi di ancelotti, che al 60′ vedono premiati i loro sforzi.
Insigne dalla sinistra serve un cross al bacio a Callejon, che anticipa Chiellini e segna il goal della speranza. Il San Paolo impazzisce e la folla invita gli azzuri all’estremo, sforzo. Siamo al limite del lirismo. I partenopei ci credono e prendono totalmante le redini del gioco con una serie incredibili di azioni che piu volte portano il Napoli a sfiorare il pari, negato solo dal muro difensivo di un immenso Chiellini e uno Szczesny in serata di grazia. Al 69′ uno splendido tiro dalla sinistra di Zielinski trova ancora Szczesny pronto e con l’aiuto della parte alta della traversa, devia in angolo. I bianconeri sembrano alle corde e mai in questo campionato si ricorda un atteggiamento così  remissivo dei campioni d’italia. Il San Paolo ruggisce  e continuano incessanti gli incoraggiamenti, quasi ad essere tutt’uno con gli uomini in campo. È un vero e proprio assedio del napoli fino all’83’ quando su un fallo di mano di Alex Sandro l’arbitro dopo la consultazione con il Var  fischia  il rigore.
Insigne si porta sul dischetto e calcia, la palla però sbatte sul palo alla destra di Szczesny e ritorna in campo.Incredibile terzo legno del Napoli, nella stessa gara e fortuna che si fa beffa di partenope.
Praticamente qui la partita, con gli azzurri che escono tra gli applausi del pubbblico che gli riconoscono l’onore delle armi. Insigne in lacrime, chiede scusa per l’errore dal dischetto, ma mai come nel caso nulla di può rimproverare al capitano.
Finale amaro dunque per il Napoli non tanto per la sconfitta, anche una vittoria infatti avrebbe lasciato un margine ampio ai bianconeri, ma piuttosto per il modo in cui è arrivata. Solo una mente diabolica infatti avrebbe potuto disegnare quanto  accaduto sul rettangolo di gioco. Anche lo stesso Rocchi, definito il nostro Migliore arbitro, dovrà fare un profondo esame di coscienza, cosi come allo stesso modo ci si auspica che la giustizia sportiva adotterà  gli stessi provvedimenti presi per un altro famoso Napoli Juve, nel quale Zalayeta allora centravanti partenopeo,  reo di una identica simulazione, fu squalificato con la prova tv e sottoposto ad una  gogna mediatica ancorché additato al pubblico ludibrio. Nel segno di una par condicio solo questo  si chiede, affiche gesti antisportivi, vengano censurati in egual misura. Per il resto tutte chiacchiere e fumo.
Sembrerà incredibile ma da questa sconfitta, immeritata, si ha la la sensazione che il Napoli e il mister Ancellotti trarranno insegnamento e maggiori energie per il futuro e il prossimo banco di prova, arriva mai come in questo caso al  momento giusto, per consentire una immediata ripresa e riscatto nella manifestazione europea che giovedì vedrà il Napoli misurarsi con gli austriaci del Salisburgo, ieri presenti con degli osservatori al San Paolo, che avranno avuto contezza di quanto li attenderà in quello che si preannuncia sarà un tutto esaurito.
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