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Brusca torna libero: le reazioni della politica italiana

Torna in libertà, dopo aver scontato la sua pena, Giovanni Brusca, uomo di Salvatore Riina prima di diventare collaboratore di giustizia.

26 anni, questa la durata delle pena scontata dallo “scannacristiani”, questo il nome con cui era conosciuto negli ambienti malavitosi Giovanni Brusca, accusato e reo confesso di aver partecipato, tra gli altri, alla strage di Capaci e dell’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo.

La scelta di collaborare con la giustizia arriva dopo l’arresto in quanto preoccupato all’idea di passare l’intera vita in carcere.

Nel raccontare i suoi efferati delitti, il Boss di Cosa Nostra appariva anch’egli turbato, ma i possibili benefici che avrebbe ottenuto da ciò lo portarono a mettere da parte ogni remora.

Dalle sue testimonianze presero il via molti dei procedimenti a cui poi si sono intrecciati quelli sulla tristemente nota “trattativa” tra lo Stato e la mafia.

Torna dunque libero Brusca, ancor prima del 2022, data prevista per la reale fine della pena, in quanto considerato collaboratore”affidabile”. Una pena accorciatasi poi di altri 45 giorni per la “buona condotta” dopo che a Brusca erano stati concessi alcuni giorni premio di libertà.

La scarcerazione seguirà ovviamente uno specifico iter, ovvero sarà sottoposto a controlli e protezione,oltre che a quattro anni di libertà vigilata.

Una decisione, quella di scarcerare il boss, che ha creato sgomento non solo tra i familiari delle vittime ma anche tra gli esponenti della politica Italiana.

Forti le parole di Maria Falcone che si dice :«Umanamente addolorata ma legge va rispettata».

La sorella del giudice infatti, ricorda che questa legge che oggi porta fuori dal carcere Brusca è stata voluta anche dal fratello, ed è stata proprio grazie ad essa che tanti hanno deciso di collaborare, permettendo l’arresto di moltissimi mafiosi.

Lo stesso parere espresso da Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, che pur non credendo al pentimento di Brusca,  ritiene che questa legge ha portato innumerevoli vantaggi, dal punto di vista della lotta alla mafia.

In un’intervista radiofonica il segretario del Pd, Enrico Letta, ha dichiarato sull’argomento: «E’ stato un pugno nello stomaco. Tutti gli italiani si sono chiesti come sia possibile».

Matteo Salvini, leader della Lega, ha così commentato l’accaduto: «Non è la giustizia che meritano gli italiani».

Dure anche le parole di Giorgia Meloni (FdI) che ha dichiarato: «È una notizia che lascia senza fiato e fa venire i brividi, – e prosegue – l’idea che un personaggio del genere sia di nuovo in libertà è inaccettabile, è un affronto per le vittime, per i caduti contro la mafia e per tutti i servitori dello Stato che ogni giorno sono in prima linea contro la criminalità organizzata. 25 anni di carcere sono troppo pochi per quello che ha fatto. È una sconfitta per tutti, una vergogna per l’Italia intera».