In questo inizio d’estate, dalle temperature torride, per rinfrescarsi non c’è nulla di meglio di un bel bicchiere di vino. Un calice di bianco gelato? Nient’affatto. Un bel rosso, un Chianti Docg. A Roma il Consorzio Chianti riporta il progetto ”Chianti fresco; gustalo a 16 gradi” per far scoprire un nuovo modo di bere il Sangiovese di Toscana in vineria, col suo stile che vuole essere contemporaneo, sancendo lo svecchiamento in atto della denominazione. Questa preziosa produzione-simbolo del vigneto Italia, che vanta un export di 70 milioni di bottiglie l’anno nel mondo, oltre che perfetta nelle fredde sere d’inverno diventa così “egina” anche nelle calde giornate. ”Bisognerebbe bere il nostro vino – spiega Giovanni Busi, Presidente del Consorzio – alla temperatura di cantina, 16 gradi di gradevolezza e freschezza di profumi e aromi che si sprigionano quando si sorseggia un calice di Chianti durante il periodo estivo. Abbiamo realizzato un termometro che avvolge la bottiglia, convinti che diventerà l’oggetto cool dell’estate, agli enoappassionati che visiteranno gli oltre 85 tra ristoranti e enoteche associate all’Arte dei Vinattieri coinvolte per coinvolgere di più i giovani, peraltro abituati a bere drink ‘frozen‘, e fare formazione anche tra gli esercenti che dovranno tenere sotto controllo la temperatura del vino in mescita. A tutti l’invito a raccontare sulla pagina Instagram del Consorzio (#gustalofresco) l’estate in compagnia di un buon Chianti, un vino perfetto anche in stile aperitivo”. Ovviamente anche fuori dall’iniziativa capitolina un semplice termometro da vino può servire allo scopo, purché il vino sia servito a 16 gradi e non oltre.
Il Consorzio Vino Chianti si è costituito nel 1927 ad opera di un gruppo di viticoltori delle Province di Firenze, Siena, Arezzo e Pistoia, allargando successivamente la sua operatività a tutta la zona di produzione, riconosciuta dal Disciplinare del 1967, poi recepita nella Denominazione di Origine Controllata e Garantita riconosciuta nel 1984 e aggiornata, per ultimo, con decreto del 19 giugno 2009. Oltre 3.600 produttori che interessano più di 15.500 ettari di vigneto per 800.000 ettolitri di Chianti delle varie zone e tipologie, sono tutelati dal Consorzio che, per la sua rappresentatività, ha ottenuto il riconoscimento “Erga Omnes” con conferimento dell’incarico a svolgere le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi relativi alla Docg “Chianti” con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 03 Settembre 2012. Una valorizzazione del prodotto che passa attraverso la comunicazione di una realtà territoriale a culturale che affonda le radici nella grande tradizione vitivinicola toscana, come ricorda il Presidente Busi: “Quando si parla di Chianti si parla di storia e tradizione, ma anche di innovazione, si parla di cultura e di territorio con prodotti eccellenti nella qualità. E il Consorzio sta lavorando per cercare di far conoscere più da vicino questa intrigante quanto immensa realtà vinicola”. E allora calici rossi levati, un brindisi all’estate e al Chianti.