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Brexit: la sospensione del Parlamento è legale

La sospensione del Parlamento britannico, annunciata dal governo Tory di Boris Johnson per cinque settimane dalla prossima, è legale.

A confermarlo sono stati i giudici dell’Alta Corte britannica di Londra respingendo le contestazioni presentate dagli avvocati dell’attivista Gina Miller con il sostegno di politici pro Remain di vari partiti.

Il caso passerà tra un paio di settimane alla Corte Suprema per un ulteriore esame.

Intanto Boris Johnson vuole spingere le opposizioni a dare l’ok alla nuova mozione in favore del voto annunciata dal governo ai comuni per lunedì prossimo.

Il premier conservatore Johnson aveva dichiarato che il 31 ottobre la Gran Bretagna avrebbe lasciato l’Ue con o senza accordo.

La Camera dei Lord approva il progetto di legge che va contro la Brexit con un no-deal.

Anche l’esecutivo, che non voleva elezioni, ha preferito rinunciare a porre nuovi ostacoli puntando ormai alla convocazione di elezioni anticipate nel Regno Unito appena possibile.

La titolare degli Esteri del governo ombra laburista Emily Thornberry, ha ribadito oggi che il Labour resta orientato a votare no lunedì di fronte al secondo tentativo preannunciato dal governo Tory di Johnson di presentare una mozione alla Camera dei Comuni britannica per indire elezioni anticipate nel Regno Unito il 15 ottobre.

L’annuncio, è stato fatto a margine di un incontro in teleconferenza tenuto dal leader del suo partito Jeremy Corbyn con i responsabili parlamentari di tutte le altre forze di opposizione. Durante l’incontro è stata inoltre ripetuta la volontà di garantire prima lo stop al rischio di una Brexit senz’accordo.

Pur non essendo riusciti a ottenere l’appoggio delle opposizioni, la scelta di tentare nuovamente di far passare in aula una mozione per indire elezioni anticipate – come spiegato da fonti governative –  risiede nel fatto che lunedì molto probabilmente sarà legge la proposta avanzata dal laburista Hilary Benn per evitare una Brexit senza accordo il 31 ottobre.