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Bottari della Cantica Popolare: tradizione e modernità

I Bottari della Cantica Popolare nascono a Macerata Campania nel 2004, città dei bottari e delle battuglie di pastellessa, in provincia di Caserta. Gruppo famoso e seguito da tantissime persone, amato soprattutto per aver recuperato la memoria ed il folclore di “Terra di Lavoro” sposandola con la cultura musicale contemporanea.  I Bottari dalla Cantica Popolare si presentano in una formazione complessa, costituita da botti, tini, falci, chitarre, batterie, percussioni e voci, guidata dal frontman Stany Roggiero.

La redazione del 21secolo.news ha avuto l’onore di intervistare l’artista Stany Roggiero, leader dei Bottari della Cantica Popolare.

Ciao, grazie per aver accettato questa intervista, sciogliamo subito il ghiaccio: Se dovessi descriverti come artista, che parole useresti per parlare di Stany Roggiero?

“Diciamo che di solito, mi descrivono il pubblico o la stampa, ma posso sicuramente dire di essere molto autocritico, e forse è buono così perché proprio questa mia caratteristica, mi stimola a fare sempre cose positive. Potrei descrivermi come un artista poliedrico, non amo le cose facili, perché, sono solito scrivere testi, comporre musica, cantare, dirigere l’orchestra, dirigere i bottari, suonare quando serve, chitarra o fisarmonica, ma anche ballare, cimentarmi con danze popolari, danze sud americane, quindi sono un artista che abbraccia vari settori. A volte penso che potrei cantare e delegare, ma in realtà, piace caricarmi. Quindi se dovessi scegliere una sola parola per descrivermi, sarebbe: Poliedrico”.

I Bottari della Cantica Popolare si riconducono ad una tradizione folkloristica antica, che però si fonda perfettamente con la contemporaneità, in che modo avviene tutto ciò?

“Sì, i bottari vengono da una tradizione antichissima, che risale al 1300, e si fonda con la contemporaneità; nello specifico, per quanto riguarda i bottari della cantica popolare, da qualche anno conduco con loro un lavoro di sperimentazione, esiste una vera e propria fusione con la musica che compongo, con la quale poi creiamo dei veri e propri disegni ritmici in una veste moderna che si stacca dalla ritmica tradizionale antica. Tutto ciò piace molto alla gente, tutto diventa estremamente travolgente ed è tanto apprezzato”.

Come e da cosa nascono I bottari della Cantica Popolare?

” Si dice che in una delle tante fiere agricole che si svolgevano nella nostra terra, a Macerata Campania, i mastri artigiani, costruttori di botti, molto numerosi, percuotevano su questi attrezzi per attirare l’attenzione dei passanti; c’era chi batteva su una botte, chi su un tino e si creò man mano una vera e propria fusione ritmica, dalla quale nasce tutto. Successivamente questi suoni sono stati utilizzati anche come buon augurio per il raccolto o per scacciare gli spiriti dalle campagne; in realtà però, l’identità dei bottari nasce da una delle prime fiere agricole e da questa usanza. Una cosa unica al mondo, che esiste solo qua e che teniamo ben stretta. Il gruppo Bottari della Cantica Pastorale, nasce nel 2005 in occasione della manifestazione stoica che si svolge a Macerata Campania, da lì diverse fasi evolutive fino ad arrivare alla realtà di oggi”.

Com’è essere il leader di un gruppo così importante come quello de I Bottari della Cantica Popolare?

“Essere leader di questo gruppo è una grande soddisfazione e una grande responsabilità, perché tocca a me tracciare il percorso, indicare la strada giusta, per tenere sempre alto il livello raggiunto. Una grande responsabilità grazie alla quale però si provano emozioni uniche”.

So che la domanda può risultare banale, ma cosa rappresenta per te la musica?

“Non è una domanda banale, per me la musica è come il vero amore. Lo porti con te per tutta la vita e può farti provare gioie infinite, come sofferenze atroci. Per me la musica ha questo potere”.

È pur vero che sei un giovane autore e cantante della musica napoletana, e il tuo successo è evidente anche tra i più giovani, sai entusiasmare e coinvolgere a ritmo di musica, ti aspettavi questo successo?

“Non mi aspettavo questo successo, però ai ragazzi, alla gente piace il mio modo di interpreare e fare musica, piacciono i testi, le composizioni, gli spettacoli con gli bottari, durante i quali saltano, ballano, si lasciano coinvolgere, e conoscono tutte le parole dei brani. Qualcosa di molto bello. Mi piace raccontare un aneddoto molto bello, un episodio accaduto qualche settimana fa: durante una manifestazione storica, abbiamo eseguito un brano “Song e cà”, un testo che marca l’appartenenza alla propria terra, un giuramento d’amore eterno e c’erano ragazzi che cantavano e persone che piangevano. Questa cosa mi ha regalato un’emozione unica, da brividi”.

 Prossimi progetti? Novità? Anticipazioni?

“Il 14 dicembre è uscito il singolo Indifferenetemente, che appartiene al progetto “Anime libere”, col Maestro Enzo Campagnoli, che tra qualche giorno dirigerà di nuovo l’orchestra al Festival di Sanremo, e con lui abbiamo realizzato questo e altri brani. Un progetto che porto avanti da qualche anno, al momento in cui si è presentata l’esigenza di inserire un classico napoletano, ho scelto Indifferentemete. Uno dei motivi, è che ho avuto modo di ascoltarlo tantissime volte, dal grande maestro Marco Trevi, ho lavorato con lui per 7 anni, con i bottari, facevo degli interventi nei suoi spettacoli, e ho preferito omaggiarlo, con una veste moderna, una versione – cucita su di me – dal maestro Campagnoli.

Per quanto riguarda i nuovi progetti, sicuramente la realizzazione di un nuovo disco con i bottari, dopo quello uscito nel 2015; già in atto quello col maestro Campagnoli. Dobbiamo valutare i tempi, perché ci sono richieste dall’estero per eventuali spettacoli. Ma per ora non posso dire altro”.