Domenica 10 Giugno, in ben 761 comuni italiani, si sono tenute le elezioni amministrative 2018.
Nonostante le numerose promesse tese al cambiamento c’è chi ha volutamente sabotato le elezioni, cercando nell’imbroglio il proprio vantaggio.
Non sono infatti mancate, nemmeno questa volta, denunce e querele per chi, tra potenziali eletti ed elettori, ha cercato di prendersi gioco del sistema, architettando vari escamotage legati a vantaggi elettorali e voti venduti.
Elettori facilmente corrotti e potenziali eletti senza scrupoli che per una manciata di voti hanno venduto dignità e credibilità, tradendo per l’ennesima volta il cittadino onesto che crede ancora nel valore del voto, quello vero.
I voti in questione sarebbero stati scambiati per banconote da 50 euro o poco più, buoni pasto, ricariche telefoniche e tanto altro: emerge dunque uno scenario davvero agghiacciante.
A Torre Del Greco, nonostante la scarsa affluenza alle urne (circa il 58 % contro il 69,67% del 2014), il Forum dei Giovani ha consegnato oltre cinquanta segnalazioni di anomalie.
Foto alle schede, fac-simile consegnati fuori tempo massimo, telefoni dimenticati in cabina, candidati che non hanno rispettato la distanza legale dai seggi.
Numerosi i post di denuncia sui social, da cui emerge un chiaro malcontento circa il mancato rinnovo della classe elettorale. Le vittime preferite della compravendita elettorale sembrano essere stati i giovanissimi, attirati chiaramente dal soldo facile.
Quella di domenica, fatta eccezione per alcuni casi, è stata una vera e propria associazione a delinquere, finalizzata a promettere denaro e utilità varie per conseguire vantaggi elettorali.
Nella speranza che non si verifichino più episodi simili, rincuora sapere che esistano ancora cittadini italiani il cui voto non è merce di scambio ma un diritto e un dovere in nome della propria libertà decisionale.